Si pubblica con questo post il primo di tre articoli di un interessantissimo saggio di Gaetano Barbella - diventato ormai un nostro collaboratore a pieno titolo- relativo al rapporto e alle interconnessioni tra la Geometria e l'Arte.
Il lavoro è, come al solito originale e coinvolgente. La terza parte riserva non poche sorprese; non perdete, pertanto, la ghiotta occasione che si presenta.
Riporto l'introduzione dell'articolo così come la propone Gaetano.
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CENNI STORICI
Prima di entrare nel vivo della trattazione del tema in proposizione, la «Geometria nell'arte», mi limiterò a descrivere i tratti salienti dell'opera artistica per poi intraprendere l'esposizione di “letture composite” di alcune opere d'arte allo scopo di coglierne dal vivo il “dentro l'opera” in cui la geometria ha il suo ruolo principe come si vedrà.
Nella civiltà classica greca erano fondamentali i rapporti tra le parti, simmetria, armonia, per dar luogo alla teoria delle proporzioni tutta basata sulla geometria e scienza. Questa fase del processo artistico non era altro che il lavoro preparatorio dello scheletro dell'opera d'arte, il “dentro l'opera”, appunto.
In seguito questo modo di concepire è rimasto, diremo sino ai tempi nostri; per non parlare del Rinascimento in cui è proprio la riscoperta e rinascita della geometria e della matematica a creare un vero e proprio modo di vedere il mondo anche dell'arte e non solo.
Poi l'espressione artistica subisce una considerevole evoluzione a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Nuove geometrie attraggono gli artisti coinvolgendoli in sperimentazioni diverse nel primo Novecento, con i cubisti, futuristi e suprematisti.
Infine arriviamo ai nostri tempi e l'arte si avvale di un altro potente mezzo, lo sviluppo della computer graphics. Di qui la diffusione della geometria dei frattali e la grafica computerizzata. Per non parlare dell'enorme repertorio di forme matematiche di cui si avvale l'arte contemporanea.
Detto questo, come annunciato all'inizio, comincio a presentare le “letture composite” che, come sopra accennato, possono considerarsi “visite interiori” specialistiche dell'opera d'arte, tali da lasciar supporre il lavoro che l'artista ha svolto a priori. Le ho tratte dalla rivista Art e Dossier di ottobre 1997 - Gruppo Editoriale Giunti. L'autore di questi due articoli è Marco Bussagli.
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Interessante la relazione tra arte e geometria!
RispondiEliminaAnna
Caro Gaetano, un nuovo articolo intrigante! In effetti, è staordinario verificare come la matematica, nella fattispecie la Geometria, sia veramente in tutto ciò che ci circonda!
RispondiEliminaMolto bella la relazione tra arte e geometria.
Aspetto il seguito:)
Care Anna e Artemisia, il primo ed il successivo articolo, in verità non sono farina del mio sacco. Si tratta di frammenti presi qua e là. Però il seguito di questi due scritti, come ha anticipato Annarita, è concepito di sana pianta tutto da me e per giunta al momento. Vi raccomando state attente soprattutto al primo articolo nel soppesarlo (ma pure al secondo), perché ciò che ho in animo di argomentare col terzo articolo li rivoluziona totalmente. Aguzzate gli occhi ed anche le orecchie per sentir fremere la vita, "dentro l'opera", che l'artista ha cercato di "rinchiudere". Non per imprigionarla, ma per tenerla al riparo da sorte avversa. "Considerate l'opera in visione come una sorta di "bottiglia del naufrago" lanciata dall'autore.
RispondiEliminaGaetano