l’articolo che vi propongo riporta un brano estratto da libro di Clifford Pickover Le Meraviglie dei Numeri, in cui un ragazzo pone la domanda “Perché non usiamo più i numeri romani?” al dottor Googol.
Un “Googol” è un numero pari a 10mila decaexilioni, ovvero un numero intero , esprimibile con 1 seguito da 100 zeri. Ma il Dottor Francis O. Googol «è un personaggio di cui Clifford Pickover narra le avventure matematiche>>. Sarà, infatti, il Dottor Francis O. Googol a «trasportarci verso nuovi mari, rendendo più profonde le acque e allargando gli orizzonti».
Nel brano sono contenuti due rompicapo con i numeri romani. Provate a risolverli, se ne avete voglia. E adesso il brano.
Scaricate il documento "Perché non usiamo più i numeri romani?"
Sfogliate il documento nel widget di Issuu, qui nel blog. Cliccare al centro del widget per fruirlo in modalità fullscreen.
Open publication - Free publishing - More scuola
Post correlati.
Numeri Cinesi
Contare In Base Due [Video - Presentazione]
Alcuni antichi sistemi di numerazione
Una domanda che mi sono sempre posta anche io,
RispondiEliminaHo letto e come sai non e che ci ho capito molto.
Però i numeri di oggi mi sembrano migliori,
sarà che ci sono nata con questi numeri.
Ma quando trovo dei numeri romani, non ti nascono
che non ci capisco nulla.
Dei numeri romani conosco solo quelli dell'orologio.
Bacione
Rosaria.
Molto carino ed interessante, Annarita! Io consiglierei l'inserimento di questo articolo nella programmazione didattica, anche in una prima classe superiore, come introduzione ai sistemi di numerazione. Nell'articolo, oltre all'approccio ludico-ricreativo e a quello storico,tra l'altro molto interessanti ed attrattivi per i ragazzi, sono ben spiegati i motivi della prevalenza del sistema posizionale su quello additivo dei numeri romani.
RispondiEliminaA questo punto, poi, introducendo la scrittura di un numero in forma polinomiale si potrebbe passare a trattare i vari sistemi di numerazione nelle basi più comuni. Sarebbe così possibile far comprendere agli alunni l' unitarietà della conoscenza matematica e di come l'aritmetica e l'algebra spesso si "aiutino" reciprocamente. E non solo, anche la geometria: i rompicapo proposti, infatti, offrono a mio avviso interessanti spunti geometrici, quello delle trasformazioni ad esempio, magari nei casi più elementari di traslazione, simmetria assiale, rotazione, come in particolare suggerisce il secondo rompicapo.(Se ho detto qualche sciocchezza,...perdona,....fa troppo caldo!).
Complimenti, Annarita...post molto gradito!
Un abbraccio,
maria I
Dal documento che ho scaricato
RispondiElimina"Talvolta si vedono i numeri romani sui quadranti degli orologi che, incidentalmente, quasi sempre mostrano il numero quattro come IIII invece del tradizionale IV. (Vi siete mai chiesti perché?)."
Io me lo sono chiesto ma nessuno mi ha dato risposta, e nemmeno qui c'è.
RispondiEliminaVabbé, Rosaria! Ci sono tante cose che non conosco io!
Bacione.
RispondiEliminaNessuna sciocchezza Maria. Concordo con le tue considerazioni e suggerimenti.
Ho l'intenzione di utilizzare il post durante il prossimo anno scolastico come input didattico polivalente!
Grazie del supporto e dell'apprezzamento.
Un abbraccio.
Alberto la frase "Vi siete mai chiesti il perchè?" io l'ho intesa in senso più generale rispetto al non uso del sistema di numerazione romano e non per la scrittura IIII al posto di IV.
RispondiEliminaPenso che quest'ultima situazione non abbia una ragione specifica, ma sia piuttosto accidentale.
Proverò a documentarmi appena avrò un attimo.
Ciao!
Può darsi che qualcuno qui l'abbia già precisato prima di me:
RispondiEliminala notazone IIII è più antica: di epoca prettamente romana,
mentre IV, quella usata tuttora, è di epoca medievale.
Credo che il passaggio da una notazione all'altra sia stato dovuto esclusivamente a motivi pratici, per usare un minor numero di volte lo stesso simbolo, come ad esempio
VIIII= IX ......
ciao
maria I.
Per Maria Itagliata
RispondiEliminaIl mio candore ha un nome ben preciso...facile da capire dai.
Nonostante che no capisco nulla
non demordo e mi leggo anche tutto!
Preferisco centomila volte
blog come questi della nostra cara Annarita
ma non perchè è mia amica,
Vedi cara Maria queste belle cose mi hanno sempre appassionata,
ma e che mi mancano le basi e le mie lacune sono profondissime, forse non ci sono neppure, le lacune, ma non mi arrendo.
Grazie ai blog come quelli Annarita ho appreso tante cose.
Anche se piccolissime ma mi accontento.
Mi devo accontentare per forza
Anche tu con i tuoi versi
mi hai insegnato che si possono
comporre versi con la matematica
e per questo ringrazio te e Annarita
Con lei mi scuso perchè in me non ha una lettrice
preparata, però affezionata si
Vi abbraccio a tutte e due
Grazie del commento che hai lasciato per me Per Maria Itagliata
Il mio candore ha un nome ben preciso...facile da capire dai.
Nonostante che no capisco nulla
non demordo e mi leggo anche tutto!
Preferisco centomila volte
blog come questi della nostra Annarita
ma non perchè è mia amica,
Vedi cara Maria queste belle cose mi hanno sempre appassionata
ma e che mi mancano le basi e le mie lacune sono profondissime, ma non mi arrendo.
Grazie ai blog come quelli Annarita ho appreso tante cose.
Anche se piccolissime mi accontento.
Mi devo accontentare, per forza
Anche tu con i tuoi versi
mi hai insegnato che si possono
comporre versi con la matematica
e per questo ringrazio te e Annarita
Con lei mi scuso perchè in me non ha una lettrice
preparata, però affezionata si
Vi abbraccio a tutte e due
Grazie del commento che hai lasciato per me
Rosaria
Rosaria
PS Chiedo scusa ad Annarita per l'intrusione.
Annarita, ho trovato in rete un comodo convertitore..., per i più piccoli.
RispondiEliminahttp://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=10&ved=0CDUQFjAJ&url=http%3A%2F%2Fwww.gnomomentino.it%2Fscuolabosco%2Fromani.asp&ei=BgZLTMPFFYbeOLj5uakP&usg=AFQjCNEYuooEsVsvjbA8WbWHRgUx0nnwIg
ps: da solamente additivo il sistema di numerazione romano, nel medioevo, è diventato additivo-sottrattivo.
Sinceramente non conosco altre motivazioni,....può darsi che ci siano!
Scusami, se mi intrometto...spesso...!
Un abbraccio
maria I
Aldo, Maria, grazie! Nessuna intrusione, Maria. Hai svolto la ricerca per me...anche se approfondirò personalmente, per forma mentis.
RispondiEliminaConoscevo già il converitore, penso addirittura di averlo segnalato in qualche post in passato. In ogni caso, non guasta riproporlo. Grazie mille. E' bella la cooperazione in nome della conoscenza!
Un abbraccio cumulativo.
RispondiEliminaRosaria, non ti permettere di scusarti...di cosa, poi? Di essere curiosa di tutto e di amare la conoscenza a 360°? Lo sai che ti apprezzo moltissimo sia per essere una lettrice generosa e amante del sapere che per la tua umanità.
Un abbraccio grande.
annarita
Caro Aldo, tu postavi il commento mentre io rispondevo ai vostri commenti.
RispondiEliminaGrazie anche a te per il significativo apporto. La tua ricerca ha fornito spunti molto interessanti.
Un abbraccio.
annarita
RispondiEliminaHa proprio ragione Maria I ! Questa lezione è realmente propedeutica allo studio dei sistemi di numerazione.
Per quanto riguarda il convertitore da cifre arabe a romane suggerito, è delizioso per i bambini! I più grandicelli potrebbero anche crearlo con il foglio elettronico Excel. L'argomento del post offre dunque parecchi spunti didattici interessanti.
Grazie,
ciao
Adele
Adele, il tuo parere favorevole mi fa veramente piacere.
RispondiEliminaSei molto cara a commentare i post.
Un salutone.
annarita
Carissima Maria, ti ringrazio infinitamente anche qui! Non ho parole! Tra te e Rosaria mi avete inondato di attenzioni.
RispondiEliminaUn abbraccio grande.
annarita
Una persona meravigliosa quale tu sei meriterebbe molto,.... ma molto di più!
RispondiEliminaGoditi pienamente questa felice giornata e tutti gli alri giorni che verranno!(Non ti sembra vagamente...Leopardiana?!....).
Un abbraccione
maria I
Auguroni!
RispondiEliminaDa Caserta
Tutti si sono dati da fare sugli innumerevoli risvolti dei numeri romani e particolarmente sul quattro espresso in due modi. Davvero notevole quanto interesse desti questo argomento sui numeri: direi una pietra miliare.
RispondiEliminaTuttavia vengono introdotti nel testo in presentazione due rompicapo su cui si è sorvolato e che meritano di essere eviscerati, particolarmente il secondo: XI + I = X.
Naturalmente tutti gli amici convenuti si sentono adulti e solo ai bambini sono rivolti i suddetti rompicapo. Invece no.
Ultimamente è stato pubblicato dall'amica Annarita il mio scritto Anish Kapoor - Pi greco in una scultura e introduco un dialogo fra me ed un bambino. Questi fa capire come va vista la scultura facendo un'acuta riflessione, ma senza essere abbagliato dalla luce riflessa dai due specchi concavi della scultura. Insomma due cose in una per ravvisare sette lune cui nessuno bada, dei numeri in definitiva.
Nel caso nostro, quella piccola equazione apparentemente errata, non lo è più se la si fa riflettere verso destra o viceversa.
Tutto qui e allora? Vale la pena di dare tanto risalto ad una cosa così banale?
Eppure dalle piccole cose, banali come questa, si evolve la storia umana senza far rivelare il mistero che la avvolge.
L'uomo non deve sapere, ma deve sforzarsi di arrivare a tanto. Di qui il forte bisogno di filosofare.
E cosa può accendere questo bisogno se non la meraviglia di cose come quella rilevate suol conto dei numeri romani?
Il bisogno di filosofare, secondo Aristotele, nascerebbe, appunto, dalla "meraviglia":
«Infatti gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell'intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia [thaumazon] riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall'ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica.»[8] , ovvero dal senso di stupore e di inquietudine sperimentata dall'uomo quando, soddisfatte le immediate necessità materiali, comincia ad interrogarsi sulla sua esistenza e sul suo rapporto con il mondo.
E qui ora siamo al nodo gordiano sui numeri romani, giusto sulla riflessione immaginaria concepita dall'uomo spogliato delle sue prerogative di essere adulto, rifacendomi al rompicapo suddetto.
Sorge dunque questa domanda: ai romani cosa porta la filosofia?
Per i romani la filosofia è arte di vita, afferma Cicerone. Questo è il passo in avanti. Questo, dunque è il merito dei "contare" in modo romano. "Numeri" di grande prestigio, se si considera il meraviglioso prodigio apportato dalla grandiosità dell'espasione romana.
Dal diretto contatto con il mondo greco, dopo la conquista romana del Mediterraneo, la filosofia latina, caratterizzata sin dalle origini dalla diffidenza per la speculazione pura, dalla predilezione per la vita pratica e dall'eclettismo e che trovava in Cicerone il suo rappresentante più significativo, mira ad una compenetrazione del pensiero greco con la cultura romana, diviene "arte di vita", che viene sempre più intesa, come già diceva Platone, come "esercizio di morte", cioè metodo di preparazione all'abbandono del mondo terreno per l'ascesa a quello intellegibile.
Gaetano
Rosaria, grazie ancora anche qui.
RispondiEliminaBacioni!
Sì, Maria! Mi sembra vagamente leopardiana...e mi piace!
RispondiEliminaGrazie infinite. Sei un vero tesoro. Sono una persona straordinariamente fortunata ad avere incopntrato persone come te, Rosaria, Gaetano, Paolo, Aldo...e altri amici molto cari, che ci sono anche se non compaiono qui.
Bacioni.
annarita
RispondiEliminaGaetano, aspettavo il tuo commento. Ci sarei rimasta male se non fosse arrivato! Ormai mi hai abituata, mi avete abituata, bene.
Bellissima la tua riflessione sull'ars vivendi della cultura latina e bella come la semplicità lo sa essere la tua risoluzione del secondo rompicapo.
Ormai, tra te, Aldo e Maria avete messo tanta carne al fuoco nei vostri commenti che devono farne un post.
Grazie infinita, caro Gaetano, per il raffinato e bellissimo apporto.
Abbracci.
RispondiEliminaCaro Aldo, non ti proccupare. Grazie infinite! Sono io la prima a non fare caso a ricorrenze et similia!
Non ti preoccupare nemmeno per i commenti, so bene che si molto impegnato ultimamente.
Buon lavoro e carissimi saluti.
RispondiEliminaAnch'io mi associo
Augurissimi, Annarita!
Buona giornata.
Adele
Scusate gli eventuali caratteri cubitali della poesia...colpa..del copia-incolla!
RispondiEliminamaria I
RispondiEliminaSono di passaggio,...sai ...le vacanze,..gli amici!
Complimenti per il post, molto utile, anche perchè in molti hanno poca dimestichezza con i numeri romani. Interessante anche l'apporto dei commenti.
Complimenti, anche per il bel nome che porti! Auguri vivissimi!
Ciao
alex.
Carissima Maria, i versi della lirica sono straordinariamente espressivi e toccanti.
RispondiEliminaQuanta bellezza sto assaporando...
Grazie infinite del prezioso dono.
Un abbraccio.
annarita
RispondiEliminaAdele, Alex: un ringraziamento anche a voi. Siete molto cari.
annarita
Ciao Annarita!
RispondiEliminagrazie per il ripassino storico, concordo con quanto qualcuno ha già detto e sicuramente il prossimo anno inizio matematica da qui!
Elena
Ciao, Elenuccia! Beh sono contenta che il post sia stato di qualche utilità!
RispondiEliminaBacioni.
A presto!