Gerberto D’Aurillac (ca. 940-1003) nacque poverissimo in una famiglia contadina. Entrò in convento a Saint-Géraud e studiò nel monastero di Aurillac. Si interessò della cultura islamica che apprese in Spagna, dove imparò di tutto: musica, filosofia, letteratura, matematica, alchimia, astronomia, teologia comparata e altro. Poi passò da Reims a Bobbio e da Ravenna a Roma, dove fu nominato Papa Silvestro II nel 999, con l’aiuto dell'imperatore Ottone III.
Primo papa di origine francese della storia, fu universalmente noto per la sua conoscenza in logica, retorica, matematica, geometria, astronomia, musica e medicina. Le radici cristiane dell’idea di Europa sono particolarmente evidenti nel pensiero di Gerberto ed è quindi importante riscoprirne la figura.
Grazie a lui la Chiesa si aprì all’Europa dell’Est. Egli fondò, infatti, le prime diocesi in Ungheria e in Polonia. La prima in terra di Polonia fu la diocesi di Gniezno, da cui sarebbe poi venuto Giovanni Paolo II. Grazie al suo prestigio, la scienza fece il suo ingresso nelle scuole cattedrali e nelle nascenti Università. A lui si deve la diffusione dell’astrolabio e dei numeri arabi da 1 a 9. Costruttore di organi e teorico della musica, rese accessibili agli studenti le ultime novità nei vari settori del sapere di cui era esperto, dando così impulso a tutte le scienze.
Visse in un periodo di incertezza per il futuro a causa della fine del millennio. Si narra che il popolo distrusse la maggior parte delle sue "diaboliche" invenzioni, perché spaventato da esse. Pare che i popolani avessero in particolar modo timore di una cosa: la fantomatica "testa" di Gerberto. Egli, infatti, avrebbe gelosamente custodito un oggetto, una specie di testa meccanica dorata, che teneva appoggiata su un tavolo. Si narra che quando c'era da risolvere una situazione difficile, Gerberto dava alla "testa" i quesiti da risolvere e questa gli forniva le corrette soluzioni. La "testa" in possesso di Gerberto era probabilmente una specie di computer. Il termine "testa" poteva significare "mente", "intelletto", "memoria" e modernamente "elaboratore dati", "computer"? Potrebbe darsi….
Un fatto è certo: la figura di Silvestro II, Gerberto d'Aurillac, è poliedrica quanto controversa.
Si narra che durante il suo soggiorno spagnolo si fosse convertito all’Islam. Tornato in Francia, si riconvertì al cristianesimo, fu fatto vescovo di Reims e successivamente scomunicato per una questione di donne.
Un uomo bruciato? No nel caso del Nostro. Intorno al 960, Gerberto incontrò la Fata Meridiana, che gli apparve in un bosco e gli promise l’ascesa agli alti ranghi della società. Chi fosse quest’entità non è cosa nota. Alcuni sostengono fosse un seguace del demonio…..
Ad ogni modo, da quel momento l’ascesa cominciò veramente….. per condurlo sino al seggio di Pietro. Non si sa con certezza come morì, ci sono almeno quattro diverse versioni, che qui non si riportano.
Sappiamo che le sue spoglie mortali riposano nella cattedrale di San Giovanni in Laterano, a Roma. Il luogo della sua sepoltura è oggi visibile dietro al pilastro di S. Filippo Apostolo.
Si dice che dalla tomba esca un rivolo d’acqua ogni morte di papa mentre quando muore un vescovo la tomba si inumidisce solamente…….