Cari ragazzi di tutte le classi, in questo post è riportata la sintesi, realizzata da Alessandro C. della 1° A, su alcuni antichi sistemi di numerazione, trattati un paio di settimane fa nell'ambito dello studio riguardante i Sistemi di numerazione.
Il mio intervento è stato minimo. Giusto qualche ritocchino in qua e in là nella forma, ma proprio delle quisquilie.
Bravo Alessandro!
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IL SISTEMA DI NUMERAZIONE ROMANO
Rispetto alla tecnica dell’uomo primitivo, che contava con i sassolini, la numerazione romana rappresentò un progresso: grazie ad essa si poteva finalmente contare in astratto.
I simboli di questo sistema di numerazione, da 1 a 10, sono:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
I II III IV V VI VII VIII IX X
Gli altri simboli o cifre sono:
L C D M
50 100 500 1000
La rappresentazione dei numeri fino a 3 è comprensibile (III).
Ma per scrivere 4, ad esempio, si mette il simbolo I a sinistra del V e in questo modo si sottrae:
4 = IV
Per scrivere 5, c’è l’apposito simbolo V, ma, per scrivere 6, bisogna mettere I a destra del simbolo V e cioè VI.
In questo modo l si aggiunge a V.
Come ogni sistema di numerazione, anche quello romano ha alcune regole.
Prima regola: i simboli I, X, C, M si possono ripetere al massimo 3 volte di seguito.
Infatti 4 si scriveva IV e non IIII.
Seconda regola: i simboli V, L D, non si possono mai ripetere. Ad esempio 150 si scrive CL e non LLL.
Terza regola: abbiamo visto che una cifra posizionata a sinistra di un'altra viene sottratta, tranne due eccezioni:
- in primo luogo, la cifra da sottrarre non può essere V, L, D.
Ad esempio 45 si scrive XLV e non VL.
- In secondo luogo, bisogna tenere presente che non si possono compiere salti, cioè non si possono sottrarre le decine dalle migliaia.
Ad esempio 990 si scrive CMXC e non XM.
Quarta regola: il trattino - sopra il simbolo indica che la cifra è moltiplicata per 1000.
Ad esempio C = 100 000 (immaginando che sulla C ci sia un trattino)
Il trattino posto sopra alle cifre di sinistra indica che la cifra deve essere moltiplicata per 1000.
Ad esempio CMC = 100 x 1000 + 1000 + 100 = 101 100 (immaginando che sulla prima C ci sia un trattino)
Il sistema di numerazione romano è additivo poiché si possono scrivere tutti i numeri con una successione di addizioni. E' anche posizionale, poiché lo stesso simbolo può assumere valori diversi a seconda della posizione in cui si trova: IV o VI.
IL SISTEMA DI NUMERAZIONE BABILONESE ( III Millennio a. C)
Il sistema di numerazione babilonese ha solo due simboli:
▼ cuneo per indicare le unità e < punta di freccia per indicare le decine.
Le uniche regole sono che il cuneo si può ripetere al massimo nove volte e la punta di freccia solo cinque.
Il numero 33, ad esempio, si scrive: <<<▼▼▼.
Il sistema di numerazione babilonese è additivo, ma dopo il 59, diventa anche posizionale perché si introduce uno spazio per indicare il 60.
Ad esempio, 63 si scrive ▼ ▼▼▼.
Allo stesso modo si possono mettere anche le punte di freccia: 602 = < ▼▼. In questo caso, la punta di freccia è moltiplicata per 60 e cioè 10 x 60 + 2.
Con la soluzione della spaziatura, si riusciva a scrivere il numero 3599, poi si introduceva il nuovo spazio per rappresentare il 3600.
IL SISTEMA DI NUMERAZIONE EGIZIANO (4000 anni fa)
Il sistema di numerazione egiziano è additivo: cioè, mediante una successione di addizioni, si possono scrivere tutti i numeri.
I simboli e i rispettivi valori sono (fonte: Wikipedia):
Valore
1
10
100
1.000
10.000
100.000
1 milione, o
infinito
Geroglifico
o
Descrizione
trattino
singolo
pastoia per
bestiame
o giogo
rotolo
di fune
ninfea o
fiore di loto
dito
girino
o rana
uomo con
entrambe
le mani alzate
I multipli di questi valori venivano espressi ripetendo il simbolo tante volte quante era necessario. Ad esempio, un'iscrizione proveniente da Karnak mostra il numero 4622 come
|
I geroglifici egizi possono essere scritti in entrambe le direzioni (orizzontalmente e anche verticalmente). Questo esempio è scritto da sinistra a destra e dall'alto in basso; nell'iscrizione originale, è scritto da destra a sinistra, e i segni sono perciò invertiti.
Alessandro C. (classe 1°A)
caro alessandro abbiamo visto il tuo articolo ed è davvero molto bello è molto interessante. hu prosperi manuel marzocchi
RispondiEliminaCiao, Alessandro,sei stato molto bravo a parlare della nostra lezione sui sistemi di numerazione.Mi hai sorpreso.
RispondiEliminaAriana Gramantieri 1°A
Bello davvero questo post. Mi fa venire in mente che il sistema romano è un tantino illogico. Gli darei una sistemata. Così per esempio:
RispondiEliminaI II IIV IV V VI VII IIX IX X
Così nessun simbolo è ripetuto più di tre volte e che il tutto proceda con una logica più omogenea. Troppo tardi per spiegarlo ai romani però.
Adriano
Adriano, lo sai che trovo davvero intrigante la tua "sistemata" al sistema di numerazione romano?
RispondiEliminaPeccato che non possa più accedere alla storia;)
Questo post è interessantissimo: racchiude in poche righe moltissime delle mie curiosità a proposito dei sistemi di numerazione. Me lo stampo e "me lo studio" ;) Grazie!!
RispondiEliminaGrazie a te per il riscontro, cara Elena:)
RispondiEliminaBravo Alessandro!!
RispondiEliminaNon pensavamo che un ragazzo della nostra età scrivesse così bene e che si potesse appassionare così tanto.
Veri complimenti dalle tue compagne Letizia R. e Benedetta M. 1°A
Complimenti Alessandro!Secondo noi il tuo articolo sui numeri antichi e romani, è stato molto interessante.AliceR. e AngelaP.
RispondiEliminaSei stato bravo però, non hai messo
RispondiEliminala riga sopra al numero romano, per moltiplicare per mille. Luca Z. e Luca C.
questo testo dei sistemi di numerazione romano e babilonese ed egiziano è interessante
RispondiEliminaCaro Alessandro sei stato molto bravo. SEI FANTASTICO!!!!!!!
RispondiEliminaCiao!!!!! Martina D.P. Cecilia M.
vorrei fare i complimenti a chi ha scritto questo articolo è davvero scritto bene ancora complimenti da
RispondiEliminaJ.D.M
Ho letto l'articolo sui sistemi di numerazione,non so chi l'ha scritto ma ha compiuto un ottimo lavoro!..... edoardo.M
RispondiEliminaEdoardo, è facile sapere chi ha scritto l'articolo. E' indicato charamente: Alessandro C. di 1° A.
RispondiEliminaMi congratulo conte Ciani per il magnifico articolo: molto interessante.
RispondiEliminaA presto, Arianna.G.
bravissimo
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