Évariste Galois: Matematico Geniale, Appassionato Rivoluzionario

Cari ragazzi e cari lettori,

da tempo avevo l'intenzione di scrivere un articolo sul matematico  Évariste Galois, una figura  che mi ha sempre affascinato per la sua genialità e originalità. Ma mi sono imbattuta in un  eccellente scritto dell'amico Mauro Antonetti e allora ho deciso di segnalarlo qui su Matem@ticaMente.

Ne riporto l'introduzione. Il resto lo potete leggere scaricando il documento .pdf.

 Évariste Galois: matematico rivoluzionariodi Mauro Antonetti

Miei cari amici, in questo racconto vi accompagnerò nella Parigi dei primi decenni dell'ottocento; supporremo di essere dotati di poteri paranormali: questi ci permetteranno, pur essendo invisibili, di vedere ovunque, di poter volare, di poter viaggiare nel tempo...insomma il solito armamentario di ogni supereroe che si rispetti. Spero di essere un buon cicerone, e di appassionarvi a questa storia come è stato per il matematico di Mileto...

29 maggio 1832 - Parigi, ore 19.15Ci troviamo a Parigi nel 1832, nel pieno dei moti popolari e repubblicani contro Luigi Filippo d'Orléans, salito al trono nel 1830 dopo l'abdicazione di Carlo X, il quale era stato costretto a lasciare il paese dopo tre giorni di insurrezione popolare antiborbonica.
Attraversiamo a volo d'aquila i lungosenna, accompagnati dai canti dei manifestanti, che marciano cantando La Marseillese, La Carmagnole, il Ça ira e altri canti rivoluzionari, sventolando il tricolore blu-bianco-rosso, riassurto da poco a simbolo dell'unità dei francesi, al posto del vessillo bianco coi gigli dorati degli odiati Borboni. Arrivati all'altezza del ponte Austerlitz, lo attraversiamo, lasciando i manifestanti
proseguire lungo il fiume e ci addentriamo, costeggiando l'Orto botanico, nel quartiere Latino, fino a giungere al civico 84 di rue Lourcine, sede di un convalescenziario per sospetti malati di colera (già, in questo periodo a Parigi ci si ammala e si muore di colera...). Al secondo piano dell'edificio, alla viva ma circoscritta luce di un capace lume a petrolio, un giovane sui vent'anni, dalla bruna capigliatura fluente, scrive delle lettere chino sul suo scrittoio. Ci sporgiamo da sopra la sua spalla per sbirciare le sue parole:
A N.L e V.D. [probabilmente Napoléon Lebon et Victor Delaunay, amici di Galois - ndr]

Cari amici,
sono stato provocato da due patrioti e mi è stato impossibile rifiutare.
Vi chiedo perdono per non aver avvertito nessuno di voi due, ma i miei avversari mi hanno fatto giurare sul mio onore di non avvertire alcun patriota.
Il vostro compito è assai semplice: dimostrare che mi sono dovuto battere mio malgrado, vale a dire dopo aver messo in atto ogni mezzo di accomodamento; e dire che sono incapace di mentire, anche per una questione minima come quella di cui qui si tratta!
Abbiate cura del mio ricordo, poiché il fato non mi ha concesso di vivere abbastanza perché la patria ricordi il mio nome.
Muoio vostro amico.
Évariste Galois

Chi è dunque questo giovane? Dalla lettera che ha appena scritto sembra che il mattino dopo si dovrà battere in duello, ed è praticamente certo che uno dei suoi avversari lo ucciderà...

Scarica il documento pdf. per continuare a leggere il racconto sulla vita di Galois.

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