Riporto il brano introduttivo per poi rimandarvi al download del file pdf per la lettura integrale del saggio!
Buona lettura e come sempre: grazie, Gaetano!
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Leonardo da Vinci
SPECCHI USTORI NEL CIELO
DEL CENACOLO
DEL CENACOLO
Illustrazione 1: Il Cenacolo di Leonardo
L’ossessione trinitaria di Maurizio Bernardelli Curuz
Cosa cela in realtà il Cenacolo di occultamente attrattivo che sembra rivelarsi ai tanti occhi critici ma che non se ne ravvisano segni concreti? Eppure il tema, che attraverso di esso si sviluppa, pur non togliendo nulla alla concezione cristiana in coerenza ai Vangeli canonici, lascia intendere velatamente che si tratti di un’impostazione esoterica, in cui Leonardo deve aver profuso tutto il suo sapere e ingegno.
In materia di arte pittorica rinascimentale, per quanto la critica sia comunque portata – come è naturale che lo sia – all’analisi “visiva” (colore, forma, volume, linea ecc.), tuttavia oggi c’è in essa anche propensione a rivolgere l’attenzione al significato nascosto ed alle simbologie latenti, facendo ipotesi e deduzioni che, per quanto non verificabili, sono indubbiamente interessanti.
A tal proposito si può dire che il Cenacolo di Leonardo sia l’opera che, più di altre famose, ha subito l’assalto di indagatori dell’occulto, prova ne è, ad esempio, il clamore epocale che si è disposto intorno all’interpretazione di Dan Brown con il libro Codice da Vinci.
In materia di arte pittorica rinascimentale, per quanto la critica sia comunque portata – come è naturale che lo sia – all’analisi “visiva” (colore, forma, volume, linea ecc.), tuttavia oggi c’è in essa anche propensione a rivolgere l’attenzione al significato nascosto ed alle simbologie latenti, facendo ipotesi e deduzioni che, per quanto non verificabili, sono indubbiamente interessanti.
A tal proposito si può dire che il Cenacolo di Leonardo sia l’opera che, più di altre famose, ha subito l’assalto di indagatori dell’occulto, prova ne è, ad esempio, il clamore epocale che si è disposto intorno all’interpretazione di Dan Brown con il libro Codice da Vinci.
Dal canto mio, non credo proprio che Leonardo da Vinci, si sia disposto fino al punto di predisporre il dipinto com’è stato immaginato da Dan Brown, e di conseguenza prendersi beffa dei Domenicani della Chiesa di S. Maria delle Grazie di Milano, ove egli ha eseguito l’opera. Piuttosto sono propenso per l’approfondimento dell’interpretazione che diede tempo fa un autorevole critico d’arte bresciano, il dott. Maurizio Bernardelli Curuz con un articolo [1] proprio su questo tema.
Si tratta di un intervento in coda alla questione suddetta del Codice da Vinci da cui egli prende razionalmente le distanze, tuttavia non nega nel Cenacolo evidenti risvolti esoterici.
«Quel che è certo sotto il profilo pittorico – egli dice –, pur nella cornice all’apparenza naturalistica del dipinto – con quell’attenzione al vero, alle “cose”, alle espressioni – è la forza di messaggi che vanno al di là di ogni narrazione pedissequa del fatto. Il costante riferimento al tre (tre le finestre, tre gli apostoli per ogni gruppo, tre gli spazi bianchi tra le porte che si aprono nei muri laterali) e alla piramide (ogni gruppo d’apostoli forma una figura solida suscitata da una composizione di triangoli, come piramidale è la stessa figura di Cristo, al centro della scena), costituisce, senza ombra di dubbio, una sottotraccia armonica e simbolica evidentemente cercata dall’artista per costruire subliminarmente un’ossessione trinitaria, quindi una proiezione dal piano dell’umano (la mensa amicale) a quello del divino (il cielo). Gesù, in quell’istante, fa già parte del Regno dei morti.».
«Quel che è certo sotto il profilo pittorico – egli dice –, pur nella cornice all’apparenza naturalistica del dipinto – con quell’attenzione al vero, alle “cose”, alle espressioni – è la forza di messaggi che vanno al di là di ogni narrazione pedissequa del fatto. Il costante riferimento al tre (tre le finestre, tre gli apostoli per ogni gruppo, tre gli spazi bianchi tra le porte che si aprono nei muri laterali) e alla piramide (ogni gruppo d’apostoli forma una figura solida suscitata da una composizione di triangoli, come piramidale è la stessa figura di Cristo, al centro della scena), costituisce, senza ombra di dubbio, una sottotraccia armonica e simbolica evidentemente cercata dall’artista per costruire subliminarmente un’ossessione trinitaria, quindi una proiezione dal piano dell’umano (la mensa amicale) a quello del divino (il cielo). Gesù, in quell’istante, fa già parte del Regno dei morti.».
Dimostrerò, con questo capitolo, quanto sia concepibile il punto di vista di Bernardelli Curuz sviluppato in prospettiva dei supposti risvolti esoterici non solo quale sottotraccia dei canoni della Chiesa romana ma anche secondo le concezioni ermetiche della pratica alchemica. E non meraviglia affatto che si attribuisca a Leonardo una predilezione per simili cose.
Perciò, prima di occuparmi della questione esoterica in seno all’opera pittorica in osservazione, è d’uopo disporsi a capire meglio la trattazione evangelica dell’Ultima Cena che Leonardo si è apprestato a dipingere nel refettorio dei Domenicani della Chiesa di S. Maria delle Grazie di Milano. Questo per verificare se c’è intesa fra la teologia cristiana in relazione al tema in questione e l’esoterismo ipotizzato alla luce delle concezioni ermetiche cui si sarebbe ispirato Leonardo.
Perciò, prima di occuparmi della questione esoterica in seno all’opera pittorica in osservazione, è d’uopo disporsi a capire meglio la trattazione evangelica dell’Ultima Cena che Leonardo si è apprestato a dipingere nel refettorio dei Domenicani della Chiesa di S. Maria delle Grazie di Milano. Questo per verificare se c’è intesa fra la teologia cristiana in relazione al tema in questione e l’esoterismo ipotizzato alla luce delle concezioni ermetiche cui si sarebbe ispirato Leonardo.
In quanto all’ipotesi della Maddalena al posto di Giovanni apostolo, a ragione delle fattezze femminili di questi, sostenuta da Dan Brown con il suo Codice da Vinci, io ritengo sia sorto un equivoco sulle reali intenzioni di Leonardo nel configurare le cose in merito.
Se alla base dello scenario del Cenacolo sussiste l’intenzione del suo autore di riferirsi ad un piano diverso da quello temporale, onde rappresentare un suo peculiare ipotetico processo alchemico, occorreva in qualche modo rappresentare la figura di una Vergine con cui unirsi in matrimonio, secondo la prassi ermetica. Ma questo non vuol dire che sul piano temporale sia da porsi la cosa allo stesso modo. Si tratta di polarismi genetici che in Giovanni è chiaramente del genere passivo del tutto analogo a quello di una donna. Dunque è quanto potrebbe bastare per lasciare al posto suo Giovanni per concepire un’ipotetica corrispondente Vergine sul piano ultraterreno, dove le cose sono diverse da quelle terrene. Tanto più che Gesù, prima di spirare sulla croce, disse prima alla madre: «Donna, ecco tuo figlio» e poi a Giovanni: «Ecco tua madre». [cfr. Gv 19, 26-27].
Se alla base dello scenario del Cenacolo sussiste l’intenzione del suo autore di riferirsi ad un piano diverso da quello temporale, onde rappresentare un suo peculiare ipotetico processo alchemico, occorreva in qualche modo rappresentare la figura di una Vergine con cui unirsi in matrimonio, secondo la prassi ermetica. Ma questo non vuol dire che sul piano temporale sia da porsi la cosa allo stesso modo. Si tratta di polarismi genetici che in Giovanni è chiaramente del genere passivo del tutto analogo a quello di una donna. Dunque è quanto potrebbe bastare per lasciare al posto suo Giovanni per concepire un’ipotetica corrispondente Vergine sul piano ultraterreno, dove le cose sono diverse da quelle terrene. Tanto più che Gesù, prima di spirare sulla croce, disse prima alla madre: «Donna, ecco tuo figlio» e poi a Giovanni: «Ecco tua madre». [cfr. Gv 19, 26-27].
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Scarica il documento pdf per la lettura integrale del saggio "Specchi ustori nel Cenacolo di Leonardo".
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La Geometria nell'Arte (3)
Auguri personalizzati per tutti nel mio blog! ;-)
RispondiEliminaBaci!
Corro, Mauro! Sono molto curiosa;)
RispondiEliminaUno "studio" straordinario. Non avevo mai letto di altro simbolismo esoterico associato all'opera se non quello del Codice da Vinci. Ma qui è tutta un'altra musica!
RispondiEliminaComplimenti, Gaetano.
Come al solito qualcosa di pregevole ed originale.
Grazie.
Ruben
Caro Gaetano, sono d'accordo con Ruben.
RispondiEliminaLo studio sotto l'aspetto geometrico è spettacolare.
Grazie
artemisia:)
Ruben e Artemisia, come al solito siete prodighi di lodi per i miei "studi" ed io so che posso contare continuamente sulla vostra grande stima per me. Vedrete, Annarita disposta, che vi non deluderò con altre novità durante l'anno che sta per giungere.
RispondiEliminaIntanto fervidi auguri di Capodanno,
Gaetano
Caro Gaetano, ti pare che io non sia disposta con la bontà di ciò che mi proponi???
RispondiEliminaUn abbraccio
annarita:)
Questo post è eccezionale! Io frequento la terza liceo scientifico e credo di avere compreso bene il contenuto proposto da Gaetano, con cui mi congratulo.
RispondiEliminaAdoro Leonardo, che reputo uno dei più grandi, se non il più grande, geni dell'umanità. Sicuramente il più versatile.
Lo studio del Cenacolo presenta elementi originalissimi, che non ho mai letto prima...e sì che ne ho letti pereché, come ho scritto sopra, sono una vera fan.
Un bacio, prof, e un saluto a tutti.
Ilaria
Complimenti Gaetano. Interessanti e condivisibili ipotesi. Hai, a mio giudizio, evidenziato aspetti che vanno al di la' delle nostre conoscenze.
RispondiEliminaNumeri e figure sono tipi esteriori dell' ordine e del destino del mondo e contengono, come hai ben argomentato, grandi rivelazioni.
Nel Cenacolo, ricavo dalla tua interpretazione, sono presenti i tre mondi: il mondo causale, il mondo intellettuale e il mondo numerico. In particolare si puo' dedurre che il Cristo, preposto alla scopo della redenzione dell' umanita', e la disposizione dei discepoli non sono altro che la divisione della materia per poi farci prendere coscienza del mistero dell' Aldila' e quali forze reggono il complesso degli uomini e dei loro destini.
Si potrebbe anche affermare che nel Cenacolo ci siano tutte le caratteristiche di una iniziazione dei discepoli, la loro posizione potrebbe significare i diversi gradi, e la formula utilizzata dal Signore ''Prendete e mangiate ... Prendete e bevete ...'' e' una formula iniziatica.
In particolare, mi pare si possa parlare, di iniziazione spirituale.
Le esperienze spirituali, quelle vere, non sono solo un' esperienza interiore, ma anche esteriore perche' sono fortemente evolutive, e procedono verso quello che Jung chiamava il processo di individuazione (per es. la posizione degli Apostoli, ''uno di voi mi tradira'', il Pietro combattente ...). Con un' eperienza spirituale si cambia esteriormente, le persone vicine lo notano immediatamente (i diversi atteggiamenti dei discepoli, le posizioni delle loro mani, le possibili plurime interpretazioni) perche' e' impossibile tener nascosto questo mutamento (gli sguardi rivolti in diverse direzioni).
Non dobiamo dimenticare gli altri significati esoterici dell' Ultima Cena:
1) la trasformazione di un personaggio in un altro, sempre lo stesso individuo, che si trasformera' ulteriormente;
2) l' ascesi di coloro che cercano la trasmutazione in spirito;
3) l' uccisione e lo smembramento dell' officiante come passo propedeutico alla trasformazione;
4) il sacrificio di se stesso.
Poi i discepoli sono incaricati, se vogliono acquisire la conoscenza dei misteri, di mettersi all' opera ed erigere il tempio. Questa costruzione non deve avere ne' inizio ne' fine. Il significato e' che per nascere a nuova vita devono prima ''morire'' e lasciar cadere l' uomo vecchio e prendere il nuovo. Sono chiare tutte le conseguenze che la religione cristiana prevede con i diversi gradi di iniziazione, a cominciare dal battesimo.
Vale.
Ciao, prof. Sono Marco (da Torino). Non facile questo articolo, ma quel che ho capito mi piace molto.
RispondiEliminaComplimneti al signor Gaetano e Buon Anno a tutti.
Marco.
Arsenio Lupin ti ha rubato il post e lo ha messo in mostra nei suoi blog.
RispondiEliminaVale
Già visto e commentato prima di leggere questo messaggio. Ho le mie vie di informazione!;)
RispondiEliminaGrazie mille, Pier!
@Ilaria, Marco: bravi ragazzi! Così giovani ad apprezzare argomenti così complessi!
RispondiEliminaRicambio gli auguri con tutto il cuore:)
Un abbraccio
prof. annarita
Cari Ilaria e Marco, vi ringrazio per ciò che dite sul Cenacolo. Resta però sempre il mistero su questa opera. Questo è la cosa grandiosa delle opere d'arte.
RispondiEliminaGaetano
E così fai pure il ladro! Ma nell'esoterismo questo fa parte delle "molte risorse", proprie di Ermes. Era appena nato, che si dispose a rubare il bestiame del fratello maggiore Apollo.
RispondiEliminaAnch'io ti ho rubato la tua definizione sui tre mondi del tuo commento, per usarla nel mio sulla tua "Sorella Honey" nel tuo blog.
Per chi facesse fatica a capirlo, il commentatore n. 14 è il nostro Gaetano che si rivolge all'altrettanto nostro Pier Luigi, il quale ha "rubato" (con mio sommo piacere) questo articolo per postarlo nei suoi due blog:)
RispondiEliminaannarita
Le mani di Gesù dipinte da Leonardo nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’altro indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo? Caratteristica che si somma ad una intelligenza simile e a un volto somigliante nella maturità? Cfr. ebook (Amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.
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