Cari ragazzi e cari lettori,
qualche tempo fa sono stata intervistata da Daniele Gouthier di PiGrecoQuadro sull'utilizzo di Matem@ticaMente nella didattica. L'intervista è stata appena pubblicata. Vi lascio lo screenshot della pagina con relativo indirizzo per raggiungere l'intervista e leggerla integralmente.
Sono graditi i vostri commenti circa il contenuto dell'intervista, su cui siete invitati ad esprimervi liberamente.
Ecco lo screenshot.
L’UNDICESIMA MUSA
RispondiEliminaCara Annarita, prima di questo mio commento ne ho fatto un altro che si allaccia a ciò che tu dici:
“...Come ho già affermato, i miei alunni partecipano attivamente alla vita del blog e la loro reazione è di interesse nei riguardi di questo strumento. Alcuni però sono frenati dalle famiglie che non riescono a comprenderne la funzione. Diversi genitori, infatti, pensano che il blog “faccia perdere tempo”, considerando il manuale scolastico come lo “strumento serio” ovvero il più adatto all’apprendimento. La scuola dovrebbe fare opera di alfabetizzazione nei riguardi delle famiglie e questo è possibile soltanto se i vertici scolastici investono in questo...”.
Si tratta di Mnemusine di Paola.
Non è da sottovalutare il suo “strano” modo di bloggare.
Riporto di seguito per intero il mio commento, quello suddetto, senza bisogno di andare da Paola. É un po’ lunghetto ma è utile perché il passato conta e non va trascurato, specie nella didattica della scuola. É da questo punto che occorre partire per agganciarsi col futuro, con l’informatica in questo caso.
«...Il nome della bimba? Era quello della madre. Lo stesso della dea che aveva fecondato quella nascita. Che aveva permesso quell'amplesso. Che aveva dato fertilità a quel seme senza anima.
Era la dea stessa figlia di Zeus, la madre delle Muse. Era Mnemosyne.
La piccola bestiola entrata nel mondo attraverso quella via mai percorsa prima, che poteva narrare una storia mai raccontata prima, era la prima delle muse, Clio.
A lei, millenni dopo, si sarebbero raccomandati gli umani, nella città di Pallade.
"...Dì: figlio io sono della Greve e di Urano stellato..."
Dice … IO SONO il raccordo (figlio) tra la materia e lo spirito (Greve e Urano) ...
Una madre
"...Suo marito e caduto sotto le macerie, sotto una nuvola di fumo o di polvere. Troppo tardi."
L’ alto ufficiale, dopo avere consegnato alcuni effetti personali di mio padre, riparte.
Mio zio Duke, invece, si ferma per altri due giorni per aiutare mia madre e i nipoti ad affrontare questo triste momento.
Mia madre da quel giorno veste in nero. Ai miei fratelli e a me viene cucito sugli abiti un nastrino di seta nero.
Quel giorno, i successivi e i seguenti anni sono vissuti da me senza coscienza.
Ho capito tutto, diventando grande, su quello che mi e’ stato raccontato da chi mi ha visto crescere.
Pier Luigi Zanata ..."ieri era qui alle prese con Teodora o chi". Tutto cancellato!...
Ancora oggi è così?
C'è chi dice che Le Muse ci infondono la conoscenza autentica ed autorevole. Qualcuno vorrebbe l'Undicesima Musa quale Dea ispiratrice… dell'Informatica, Un altro successivo regno dell'Ade astrale?
Un altro lago cui abbeverarsi?
"Questo è il regno di Mnemosine. Qualora tu venga a morire, andrai alle case ben fatte di Ade: a destra c'è una fonte; accanto ad essa sta un bianco cipresso. Venendo laggiù le anime dei morti trovano refrigerio. A questa fonte non ti avvicinare affatto! Ma più avanti troverai la fresca acqua che scorre nel lago di Mnemosine: di sopra vi sono i custodi. Essi ti domanderanno, nell'animo loro prudente, che cosa tu veramente chieda alla Tenebra di Ade funesto. Dì: figlio io sono della Greve e di Urano stellato. Sono arso da sete e muoio, ma datemi subito la fresca acqua che scorre dal lago di Mnemosine. E, invero, avranno misericordia di te con il consenso del re di sotterrra; e, invero, ti permetteranno di bere al lago di Mnemosine e, invero, anche tu, dopo aver bevuto verrai alla via sacra che anche altri iniziati e baccanti percorrono incliti".
»
Gaetano
Cara Annarita, sono d'accordo con il contenuto dell'intervista. I genitori dovrebbero essere informati adeguatamente circa il valore dello strumento blog e questo dovrebbe rientrare in una politica scolastica.
RispondiEliminaPer l'apparente indifferenza dei colleghi, ci sarebbe moto da discutere. Personalmente sono frenata dal senso di inadeguatezza a gestire un blog didattico perché sono consapevole che offre valore.
Baci
artemisia
"...offrire ai miei allievi una didattica alternativa che affianchi quella in aula e che permetta loro di avere un ruolo attivo..." - Direi che qui ci sono i due concetti cardine della nostra idea pedagogica (problematicismo pedagogico) e dell'auspicabile strategia didattica: un lavoro che "affianca" ed integra il lavoro d'aula e "il ruolo attivo" dei ragazzi. La partita del rinnovamento della scuola dovrebbe partire da qui (e quindi da te!). Bella l'intervista! Buona vita.
RispondiEliminaCara Sorellina sono completamente d' accordo con te.
RispondiEliminaLa scuola cosi' come la vogliono la ministrina dalla penna azzurra e il suo suggeritore non fara' che aumentare la diseguglianza, il conformismo, la paura di insegnanti studenti, genitori e nonni. Disuguaglianza, conformismo e paura sono i vettori socio-psicologici attraverso cui il potere degli establishment nega nella vita quotidiana l' effettiva autonomia di ciascuno, solennemente sbandierata e analiticamente ricamata negli articoli della Costituzione. Con cio' viene vanificata a retorica (e infine soppressa anche nel discorso) quella uguale dignita' dei cittadini che e' all' origine della modernita' e che da tutti viene confessata apertis verbis come valore fondante, per essere immolata attraverso un vaso di pandora di restrizioni mentali che nella produzione di leggi ordinarie e di pratiche di potere, anziche' realizzarla la rovescia nel doppio binario: un loro di privilegiati e un noi di cittadini senza potere.
Mi auguro che l' Onda, il movimento di contestazione e proposta che ha investito l' universita' e le scuole di ogni ordine e grado, abbia la capacita' di esprimere una resistenza e anzi produca un' offensiva contro i tre killer della liberta'/potere di ciascuno, cioe' della disuguaglianza, conformismo e paura.
Per fortuna ci sono poi insegnanti come te che si impegnano, nonostante le difficolta', a tenere in vita la scuola dando fiato agli studenti, agli altri insegnanti, ai genitori e ai nonni.
Vale
Riporto qui il commento che Paola Limone (http://spicchidilimone.blogspot.com) ha lasaciato alla mia intervista su pigrecoquadro.
RispondiEliminaSCRIVE PAOLA
Sottoscrivo tutto quello che hai scritto, cara Annarita.
Amare la lettura e la scrittura, spaer leggere con espressività e saper cosa si legge, condividere idee, tessere reti di pensiero…Tutti obiettivi importanti che la scuola deve perseguire. E le tecnologie della comunicazione e dell’informazione sono un valido aiuto se usate in modo intelligente.
I nostri studenti hanno bisogno di essere guidati ad essere utenti consapevoli della rete e cittadini attivi. Sapere che il proprio pensiero e le proprie esperienze saranno lette da molti e potranno essere commentate è di grande stimolo per dei ragazzi.
I colleghi che ancora non l’hanno capito si perdono grandi occasioni di crescita professionale e di rapporto con i propri studenti, nati ed immersi nella tecnologia.
Altroché, Annarita, mi esprimerò con la massima libertà :)))
RispondiEliminaRimango costantemente meravigliato dal tuo lavoro, l'impegno e la passione con cui parli a tutti noi (allievi e lettori) di scienza sono nitidi e intensi.
Sei in una posizione sociale importante e lo sai e ne tieni conto ;)
Sai, non avevo ancora sentito parlare di PiGrecoQuadro: grazie anche per avermi permesso di conoscere quest'altro stimolante luogo di matematica.
Un abbraccio e a presto,
Bruno
Ribadisco quanto espresso nel commento all'intervista. Sempre buon lavoro, cara prof, per te, per noi ma soprattutto per i ragazzi che ti seguono così assiduamente. Enzo
RispondiEliminaMi chiamo Paolo Dall'Aglio e anche io ho un sito, molto più modesto del tuo (ti do del tu, fra colleghi si fa così, no?) e senza blog, per offrire uno spazio in più ai miei studenti. Metto on line testi di verifiche, schemi, file di geogebra... ma un problema mi trattiene dal farne un vero strumento didattico e non solo un di più. Non tutti hanno accesso a internet, e alcuni solo saltuariamente, quindi rischio di fare discriminazioni e di dare opportunità diverse che non dipendono da loro. Tu come ti poni di fronte a questo problema? cosa ne pensi?
RispondiEliminacomplimenti per il tuo sito e per il cuore che metti nel rispondere ai tuoi studenti
Paolo Dall'Aglio
Caro Gaetano, ti ringrazio di aver postato un secondo commento a delucidazione del primo.
RispondiEliminaUn abbraccio
annarita
Artemisia,,non lasciarti frenare da un presunto senso di inadeguatezza. Anch'io un anno fa non ne sapevo niete di blog,...ma si impara applicandosi. Ovviamente è necessario un obiettivo forte come guida.
RispondiEliminaBruno, Enzo, grazie per la vostra testimonianza. Un abbraccio e a presto.
RispondiEliminaLa partita del rinnovamento della scuola dovrebbe partire da qui
RispondiEliminaMario, mi fa enormemente piacere leggere quel che pensi in merito. Grazie dell'apprezzamento.
Buona vita anche a te!;)
Paolo, benvenuto.
RispondiEliminaCominciamo dalla fine. E' normale che ci metta il cuore nel rispondere ai miei alunni perché sono molto importanti per me:)
Per quanto riguarda la connessione ad Internet, non ho questo problema perché in maggioranza i miei alunni ne dispongono. I pochi che ne sono sprovvisti lo sono per scelta dei genitori e non mi sembra un motivo per privare gli altri di opportunità di arricchimento. Per questo sarebbe necessario, come affermavo nell'intervista, fare opera di alfabetizzazione presso le famiglie circa l'utilità didattica che la rete può assumere.
Posso comprendere i tuoi dubbi, ma c'è a mio avviso un modo di superare il problema. I miei ragazzi non attingono soltanto a materiali "pronti" per così dire, ma preparano essi stessi articoli sui contenuti delle lezioni, aggregandosi in gruppi. L'anno scorso la loro produzione era piuttosto sistematica sia per il blog di matematica che per quello di scienze. Quest'anno abbiamo appena iniziato perché sono stata cambiata di corso e mi è toccato ricominciare d'accapo con i blog.
Tutto questo per dirti che l'uso didattico della rete può essere fatto in relazione alla situazione di riferimento.
Riporto di seguito il commento che Enzo lasciato su pigrecoquadro.
RispondiEliminaNon sono un collega e neppure un addetto ai lavori ma non condivido le perplessità di tanti genitori circa l’uso del blog come strumento indispensabile per integrare lo studio di classe.
Credo invece che questo tipo di approccio possa conquistare anche quei ragazzi che, per diverse ragioni, trovano maggiori difficoltà. Auguri alla prof. Annarita di buon lavoro per far apprezzare tutta la magia ed il fascino di questa meravigliosa disciplina.
Enzo
Finalmente ,cara Annarita, ho avuto il tempo di leggere l'intervista e posso dirti che sono d'accordo su tutto quello che dici .
RispondiEliminaPenso che il blog possa davvero integrare la normale didattica e che possa essere da stimolo peri ragazzi. Capisco pienamente i problemi che incontri nei confronti delle famiglie che ancora sono molto lontane e distanti da questo mondo virtuale e direi anche che in un certo senso lo temono e lo vedono come un pericolo per i loro figli ( non a torto).
ci sarebbe da lavorare tanto su questo aspetto per coinvolgere e far capire ai genitori l'utilità anche di questo mezzo che potrebbe essere davvero un supporto a distanza soprattuto per quegli alunni che hanno delle difficoltà .
un caro saluto e buona domenica
elisa
ti ricopio qui il commento che ho lasciato su pigrecoquadro...
RispondiEliminafrance wrote @ 28 Dicembre 2008 at 3:30 am
Che dire Annarita? hai già espresso con estrema chiarezza la situazione di chi tenta di innovare la didattica con nuovi strumenti. Certo sono strumenti che affascinano, con quistano i “nativi” ma al di là di questo aspetto sono strumenti che estendono lo spazio aula e scuola, aprendo finalmente le porte e permettendo di modificare l’insegnamento e l’apprendimento che si caratterizza per le 3 C : Condivisione Costruzione e Collaborazione, azioni ormai indispensabili per imparare ad apprendere e per essere cittadini attivi e partecipi.
L e resistenze sono ancora tante: quelle delle famiglie mi sembrano minori rispetto a quelle dei colleghi….tuttavia l’importante è proseguire e perseguire nelle nostre convinzioni che non sono campate in aria, ma supportate da una nuova concezione pedagogica e dalla motivazione evidente dei nostri alunni,
Scusa la lungaggine….ma mi sono fatta prendere…
Un abbraccio
france
Grazie di aver espresso il tuo punto di vista, France!
RispondiEliminaUn abbraccio:)