Cari ragazzi e cari lettori, vi segnalo una vera "chicca", il libretto "L'esplosione della Matematica", fatto tradurre dall' U.M.I (Unione Matematica Italiana) dall'edizione originale curata dalla Société Mathématique de France.
Da una attenta lettura del contenuto di questo straordinario libretto (scaricabile in formato pdf), emerge che ormai tra matematica pura e matematica applicata non c'è più distinzione.
Di seguito, una suggestiva immagine presa dal documento pdf.
E' vero, tra matematica pura e matematica applicata non c' e' piu' distinzione. Anche in casa, in cucina, basri pensare ai tempi di cottura, alle dosi, al rapporto tra tempi di cottura e temperatura del tegame ...
RispondiEliminaInteressante libretto. Grazie della preziosa segnalazione.
Vale
Figurati, Pier. Senza la condivisione che gusto ci sarebbe?
RispondiEliminaBuona fine settimana.
Annarita:)
non so se ci sia mai stata davvero una distinzione tra matematica pura e applicata. Non la faceva Archimede, non la faceva Eulero, non la faceva Gauss, non la faceva Poincaré...
RispondiEliminaMau, non saprei neanch'io, ma per qualcuno come G. H. Hardy esiste questa differenza (Apologia di un matematico)
RispondiElimina@Gaetano: grazie per il bellissimo contributo, caro amico. C' è sempre da apprendere qualcosa dai tuoi commenti.
RispondiEliminaUna abbraccio
anarita
Cara Annarita,
RispondiEliminaper apprezzare il mio commento, che si dimostra critico per la scienza, quella matematica in particolare, è valsa la notevole stima (quasi illimitata) nei mie confronti. Tuttavia, è d’uopo che io aggiunga dell’altro tale che del volumetto in questione se ne abbia la cognizione che merita a pieno diritto. Fra i lettori vi sono tanti bravi ragazzi, alcuni dei quali sono tuoi scolari, ed è bene che capiscano le cose che riguardano il volumetto in questione.
Dunque il volumetto, “L’esplosione della matematica”, ci dà la giusta visione di un matrimonio della matematica pura con quella applicata e questo, traslato ad ogni possibile risvolto della vita che ne beneficia, è quanto di meglio, è l’ideale raggiungibile, è la cosa da diffondere.
Si può dire che il volumetto contempli un sole che illumina e dal suo calore derivi ogni ben di Dio.
A buon ragione ho intravisto i matematici così “ammogliati” come i Cavalieri di Santo Stefano di Pisa, là dove prima, riferendomi alla piazza pisana a loro nome, era detta delle “Sette Vie”, come a significare il “settarismo” in seno alle concezioni dell’uomo. Questo, come si può immaginare, porta la fondamentalismo in ogni senso, specie quello religioso.
Notare però che non è cosa facile fare la parte del Cavaliere di un Santo che fu il primo martire della Chiesa di Cristo.
Si vorrebbe la scienza matematica in particolare al di fuori di tutto, specie delle cose della scienza umanistica, giusto in relazione ai numeri che sono al riparo da contaminazioni. Di qui la ragion d’essere della matematica pura che vive un mondo a sé, nell’astratto.
I “numeri” sono gli “innocenti”, i “senza peccato”, ma gli uomini ne fanno strage pur di cogliere il “numero” giusto per loro. Così va intesa la storia evangelica della strage degli innocenti voluta da re Erode. Notare che ho posto le virgolette al numero perché esso è un potenziale da cui poi si esplicano le cose della vita.
Il volumetto perciò va inteso come idealità potenziale della scienza matematica che però non sempre si attua. Esso mette in mostra un “matrimonio” che è come quello concepito da Dio nell’unire le cose e gli esseri, a cominciare dall’uomo, un tutto che deve essere disfatto. Nel senso che occorre una grande conoscenza e senso di responsabilità per poterlo fare. Ma come per l’albero al centro del suo giardino edenico, del quale non si dovevano mangiare i frutti, ci furono le trasgressioni. Di qui i “divorzi” cominciarono ad attuarsi, “la solitudine” mortificò la vita rendendola insensata, e i tanti che avrebbero voluto “sposarsi” e mettere su famiglia, invece non lo possono. Oggi accadono queste cose, e come!
Tutto questo, naturalmente, non va inteso solo al reale rapporto uomo donna, ma in senso ampio della vita nelle sue molteplici combinazioni.
Ecco che a questo punto, soccorre l’argomentata mia “volante 113” a porvi riparo, ma non vuol dire che le cose si rimettono a posto.
Ciò che della “volante 113” ho riferito a me – attenzione – vale come metafora.
Grazie ancora Annarita per la stima e buon inizio settimana,
gaetano
Caro Gaetano, la critica quando è costruttiva, come nel nostro caso, è sempre bene accetta e auspicata. Hai fatto bene ad aggiugere delle precisazioni circa il libretto.
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto.
annarita
Grazie, Annarita, per la 'chicca':). Ho scaricato il PDF che leggerò con attenzione.
RispondiEliminaTi saluto caramente e ti rinnovo i complimenti per matematicamente, blog ricco di proposte e di condivisione:)
mariagiovanna
Di nulla Mariagiò:). Grazie per l'apprezzamento che ricambio in toto nei confronti del tuo bel blog.
RispondiEliminaAbbraccione
a presto!
ho scaricato il giallo numerologico, mi sembra accattivante. Grazie. Auguri di serenità a te ed ai tuoi cari.
RispondiEliminaGrazie a te, obhund. Ricambio volentieri l'augurio.
RispondiEliminaA presto.
annarita
Cara Annarita,
RispondiEliminami permetto di segnalarti che il link a "l'esplosione della matematica" è cambiato. Ora è http://umi.dm.unibo.it/downloads/explosio.pdf.
Paolo Dall'Aglio
Caro Paolo, ti sono molto riconoscente. Ho inserito il link che mi hai indicato nel commento.
RispondiEliminaUn caro saluto e a presto.
annarita