Cari ragazzi e cari lettori, segnalo un articolo straordinario, di cui mi sono letteralmente innamorata. Si tratta dell' articolo odierno di Dario Bressanini, autore dell'ottimo e noto blog "Scienza in cucina".
...Ma non mi dilungo, leggete e capirete quel che voglio dire.
Scrive Dario:
Bolzone. Doi ànno a partire una bote de vino che tene some 8 e si ne deve ciaschuno avere some 4 in sua parte, e non ànno altri mesure né instrumenti de poderlo partire se non do’ altre botti voite, che l’una tiene some 5 e l’altra tiene some 3. Dimando commo lo partiranno giustamente.
No, anche se si parla di vino non sto scrivendo sotto l’effetto dell’alcool
È una nebbiosa serata invernale, siete con un gruppo di amici e volete rilassarvi dopo una dura giornata di lavoro. Che fare? Andare al più vicino centro commerciale con annesso multisala, comprare popcorn, patatine con ketchup ed entrare al cinema a vedere l’ultimo successo di botteghino? Si potrebbe fare. L’unico problema è che non esiste un cinema nel vostro paese e neppure in provincia. Ma neanche nella vostra regione, e a dirla tutta, in nessun posto sulla terra. E a voler essere pignoli, nel vostro continente non esistono popcorn, patate né tantomeno il pomodoro. No, non siete in un futuro apocalittico post-terza guerra mondiale. Voi e i vostri amici siete seduti in una taverna fumosa, riscaldata dal camino e poco illuminata, con un boccale sul tavolaccio di legno e l’odore di un agnello arrostito che sfrigola sul grande spiedo in fondo alla sala. È il 1478, forse a Venezia, forse a Perugia, o magari a Milano. Come passare la serata allora, se non potete accendere la televisione, i romanzi gialli non sono ancora stati inventati, non potete andare ad un concerto, o in discoteca?
Potete giocare! Il capobrigata, un frate che sta per diventare amico nientemeno che di messer Leonardo da Vinci, ha una serie inesaurbile di giochi, trucchi, enigmi e passatempi da proporre come “schifanoia”, per “schivar la noia”. E vi divertirete tanto che presto anche nelle corti vorranno il vostro vademecum. Presto quindi! Fra’ Luca sa bene che, attraverso i giochi, le meraviglie della matematica fanno breccia anche nelle “menti incolte”. E utilizzerà le sue arti aritmetiche per indovinare in quale dito e in quale falange nascondete un anello, quanti carlini, ducati, e sestini avete nella bisaccia, e quanti punti avete fatto lanciando i dadi. In una taverna possono forse mancare le carte da gioco? Ecco Pacioli stupire gli amici con giochi di prestigio, alcuni dei quali sono ancora nel repertorio di maghi e prestidigitatori moderni.
Persino quando l’oste porterà il vino, il nostro inesauribile frate approfitterà per porre un quesito alla compagnia, utilizzando dei recipienti. Risolvendo l’enigma i boccali si potranno riempire di vino, e la serata di risate.
Continuate a leggere l'articolo originale di Dario Bressanini.
Grande fra' Luca Pacioli, grande Bressanini e soprattutto grande Annarita!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Concordo con il giudizio di Mauro Piadi.
RispondiEliminaRicordo che l' amico fraterno Gaetano Barbella ha scritto di Luca Pacioli nel mio blog letterario
http://utilizerapagain.blogspot.com/search?updated-max=2009-02-20T21%3A30%3A00%2B01%3A00&max-results=7
Un abbraccio
Vale
Grazie, fratel Pier Luigi! Chi più di noi, per certi versi “frati”e dunque noti a quell’oste di certo, sappiam che col vin fa coppia quella “mosca del cartiglio”! E tutte e due giusto a “scompigliar l’assoluta completezza del saper saccente”. È qui il tenue filo in alto opposto a quella sorta di cristallo del quadro, ma l’altro che si innalza e s’abbassa tracannato non è da meno.
RispondiEliminaEcco la fissità degli occhi lucidi e il loro rovescio.
E i fatti dei figli della moglie, del lavoro e dei creditori che s’affannano nostro malgrado?
Tutto alla sorte, come dire, testa o croce? Ma ridendo, ridendo. Mai tanto piacere di immaginar le loro facce buie e noi rubicondi come non mai.
E il vino? Gocce-numeri del piacer di Bacco. È come il sapere che è una bella cosa che porta a far scegliere all’uomo che se ne nutre a sazietà, quasi sempre la strada del benessere.
Ma poco dopo giunge l’ora e quella mosca diventa una rogna insieme al vino. Altroché!
gaetano
Pier e Gaetano, grazie per i vostri contributi.
RispondiEliminaA presto.
annarita:)
Ti stancherò anche ma io non resisto:
RispondiEliminasono appassionata anche di CUCINA
by LISA IB
Che post divertente. Grazie a tutti.
RispondiEliminaHo coinvolto anche mio figlio ed abbiamo giocato insieme alla ripartizione degli 8 litri di vino. Grazie ancora, prof.
Bravo, Enzo...e come è andata? Mi riferisco alla ripartizione del vino;)
RispondiEliminaLisa, sono contenta che tu sia appassionata di cucina...è una passione appetitosa!;)
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