Avrei voluto farlo personalmente già da tempo, in occasione di uno scambio di vedute via email con l'amico Claudio Pasqua componente dello staff dell'ottimo Gravità Zero. Ma ho letto l'articolo di Marco e così ho pensato che era inutile scrivere ciò che è stato già scritto così bene. Mi limito quindi a riproporlo qui.
Grazie, Marco!
Ipazia nasce ad Alessandria d'Egitto nel 370 circa e muore nello stesso luogo nel marzo del 415. È stata matematica, astronoma e filosofa. Pagana, la sua fama deriva soprattutto dalla sua uccisione da parte di monaci cristiani. È diventata una martire del paganesimo e della libertà di pensiero.
È a questa figura, quanto mai contemporanea, che è dedicato il nuovo film di Alejandro Amenábar “Agorà”. Il film racconta la storia della scienziata in un’Alessandria d’Egitto dove si scontrano cristiani, ebrei e pagani. A nulla vale la giovane saggezza di questa donna che vorrebbe fermarli. Ipazia si oppone a una lotta fratricida che fa vittime sia tra i pagani come lei, sia tra gli ebrei e i cristiani. Cristiani cattivissimi, giudei sanguinari, pagani studenti di Astronomia trasformati in soldati, si accaniscono uno contro l’altro mentre i romani stanno a guardare.
Il regista, noto per i bellissimi film “The Others”, “Il mare dentro” e “Apri gli occhi”, affronta così una storia che creerà scalpore. Ma in Italia non si sa ancora se arriverà questo film. Attraverso facebook e vari altri siti si sta creando un movimento di pressione su produttori e distributori per far si che anche gli italiani possano vederlo. Sembra che questo film disturbi più di “Angeli e demoni” e de “Il Codice da Vinci”, i due film tratti dai romanzi di Dan Brown. Le autorità cattoliche in quell’occasione si erano irritate ma i film erano usciti. “Agora” di Alejandro Amenabar tocca tasti più profondi. La storia narrata, una storia reale, non era mai uscita sullo schermo.
“Ci sono diversi film sul contrasto tra religione e scienza, non volevamo raccontare ancora una volta Galileo e abbiamo cercato una storia non nota. Nel lavoro di ricerca su Ipazia ci siamo resi conto di quanto ci sia in comune tra la sua epoca e la nostra. Niente è cambiato: oggi come allora si uccide in nome di un dio. Ma non è un film contro le religioni, è contro i fondamentalismi che cancellano la tolleranza e il dialogo, si esprimono solo con distruzione e morte”, commenta il regista.
Sulla probabile mancata uscita in Italia del film, nelle ultime settimane si è sviluppata qualche polemica . Sotto accusa è finito il Vaticano, che non gradirebbe il dibattito sui temi toccati dalla pellicola e boicotterebbe l’uscita della versione italiana. Altri commentatori, non necessariamente di ispirazione cattolica, hanno invece sottolineato le ragioni economiche: il film è costato molto (73 milioni di dollari, un record per le produzioni europee) e quindi i produttori chiedono cifre particolarmente elevate, d’altra parte, i distributori italiani temono di incassare troppo poco (come è successo per qualche precedente film di Amenabar) e pertanto si rivelano particolarmente cauti.
La sua biografia, tratta dal volume ..., la potete leggere qui.
Qui sotto potete invece vedere il trailer originale del film.
Aggiorno il post con la segnalazione del bell'articolo di Enrico Bo "Una martire pagana".
Speriamo che venga distribuito in Italia, ma ci credo poco. Vedi, un conto sono i "filmetti" come quelli dai libri di Dan Brown, su cui il Vaticano protesta ma in fondo in fondo gli fanno gioco perché può fare la parte della vittima; ben altro spessore hanno i film come questo, che invece dimostrano quanto le religioni "costituite" possano fare del male...
RispondiEliminaAbbraccione!
Speriamolo, Mauro. Anch'io non nutro grandi speranze al riguardo perché Agora è un'opera scomoda e mette in luce...le ombre di una religione, anche se tali ombre riguardano un passato remoto.
RispondiEliminaInteressante film, adoro le vicende di quell'epoca soprattutto ambientate nell'Egitto. Grazie per quest'informazione su Ipazia, grande studiosa e grande donna. Da brividi la sua fine... io sono cattolica, ma condanno le atrocità perpetrate dai cristiani, se un pagano ha più cuore di un cristiano, come diceva Gesù: "si salverà prima di un ipocrita religioso".
RispondiEliminaComplimenti all'autore dell'articolo, auguriamoci che possano proiettare in Italia questo capolavoro, dalle scene viste nel breve filmato di YouTube, è un meraviglioso film.
Un saluto affettuoso.
annamaria
La verità ha sempre fatto male a coloro i quali hanno bisogno di nasconderla per continuare a mostrare un'impeccabile tradizione. Ipazia rappresenta una delle più alte espressioni di libertà di pensiero in quell'impero romano che accennava, di lì a poco tempo, a decadere. E la nuova chiesa vedeva in lei una pagana da combattere, una pagana che minava le recenti basi cristiane, ancora deboli, ancora, a volte, anch'esse legate al paganesimo palesemente. Ipazia desiderava distinguere la scienza, la matematica dalla religione, due attività diverse, ma il suo pensiero molestava qualcuno.
RispondiEliminaChe rimane di lei? Tanto, tutto, ci basta solo sapere che era una delle pochissime donne capaci di tener testa a studiosi dell'epoca, capace di avere il coraggio di difendere le proprie idee. Ecco, il mito di Ipazia segue oggi più che prima.
Perché censurare il film, perché non lasciarlo entrare in Italia, perché difendere una tesi che non apporta nulla? Non sarebbe il caso di dire: rivediamo insieme i nostri errori e ripercorriamo con nuovi occhi tutta la nostra Storia?
Mi dispiace vivere nell'epoca di internet, nell'epoca in cui le notizie corrono velocemente e la censura è, oramai, cosa di tempi che furono, mentre nello stesso tempo certe entità, certe religioni, certe istituzioni sembrano essere legate a memorie storiche.
Rino, dispiaciuto.
Premetto che non sapevo dell'esistenza di questo film, anche perchè io mi occupo soprattutto di cinema del passato. In ogni caso mi sembra un film interessante e spero anch'io che venga distribuito pure in Italia. Visti i temi affrontati è molto probabile che, come scrive Marco, il film non sia ben visto dal Vaticano e ciò potrebbe ostacolarne la distribuzione nel nostro Paese.
RispondiEliminaComplimenti per il post!!
Un saluto a te Annarita e a tutti i lettori!
Francesco
Anch'io penso che questa storia non uscirà, forse non è necessaria un'azione attiva da parte del Vaticano. Se ci sono già dei paletti economici, come sottolineato nel post, basta non fare nulla, nessuna presa di posizione che susciti interesse e curiosità ad affossare il tutto. Era un periodo in cui forse c'era un tentativo illuminista , ma le conoscenze, specialmente scientifiche, erano ancora troppo flebili per far crescere un movimento di pensiero nella "magioranza silenziosa" che poi è quella che muove tutto ed il fondamentalismo è la casa che più facilmente fa presa. Lo si vede bene nei nostri tempi. Comunque mi sembra opportuno parlarne, più si suscita dibattito, più crescono le probabilità che si crei interesse e la speranza di farci soldi , che abbatterbbe ogni remora, suscitando magari qualche auspicata reazione da oltre Tevere, che sarebbe la ciliegina sulla torta, ragion per cui ne parlerò anche da me, citando questo post, dove posso succhiare il tailer?
RispondiEliminaEnrico
Ciao, Annarita carissima.
RispondiEliminaIo non credo che un film del genere possa spaventare tanto il Vaticano.
Film coraggiosi ce ne sono stati.... Di sicuro non potrebbe arrivare nelle sale parrocchiali, dove ancora si possono vedere i polpettoni terribili con le truci immagini che hanno rovinato parecchi adolescenti.
A mio modestissimo avviso, un film su Ipazia, meno conosciuta della Principessa Sissy, non avrebbe riscontri al botteghino.
Il personaggio è di grandissimo spessore.
Grazie a te ed all'autore del testo.
Ti abbraccio forte.
Sabina
Capisco i tuoi sospetti, ma circola liberamente da sempre così tanto materiale (sia roba seria che cumuli di sciocchezze) sulla chiesa che faccio fatica a pensare ad una subdola manovra papalina per impedire la diffusione di "Ipazia".
RispondiEliminaun saluto.
Alberto.
Ciao, Annarita.
RispondiEliminaE' possibile ed avevo letto dell'ipotesi di non distribuzione legata a leggi di mercato. Ci sentiremo presto.
Ti abbraccio forte.
Sabina
Ho pubblicato il post nel blog
RispondiEliminahttp://pierluigizanata.blog.lastampa.it
Aggiungo che anche attori bravissimi come Cristian De Sica, ogni anno, ci regalano i cosidetti cinepanettoni, anche se sembra che stavolta stia lavorando a qualcosa di più serio.
RispondiEliminaSe c'è pubblico che ha voglia di scempiaggini e necessità di volgarità per divertirsi, che ci possiamo fare?
Anche lo spropositato successo di "The Passion" quasi fondamentalista nell'indugiare sulla sofferenza di Cristo, mi diede da pensare. Un film esagerato e costosissimo.
Su "Ipazia", forse se gireranno notizie sulla validità della pellicola, avremo riscontri.
Ti abbraccio forte.
Sabina
Sarebbe un peccato non poter vedere un film che rende merito a una così bella figura femminile che ha precorso i tempi in nome della scienza e della libertà di pensiero.
RispondiEliminaun caro saluto
skip
Sono in grado di fare solo ora anch'io un commento su Ipazia d'Alessandria, oggi coinvolta nell'animazione che sembra accendersi in seguito alla proiezione del film Agorà.
RispondiEliminaEppure se fossimo al tempo di Raffaello Sanzio scopriremmo da lui di un'altra Ipazia d'Alessandria. Egli fu così abile, e virtuoso nel contempo, da introdurla nientemeno nel Vaticano, nella Stanza della Segnatura, la Segreteria e biblioteca di un Papa, Giulio II perché se ne giovasse.
Ipazia "appare" (e non "compare" insieme a tanti altri) nello scenario di un palazzo ben architettato, quello della Scuola di Atene. Ipazia, è l'unica figura femminile che qui si distingue perché, insieme all'autore che si autoritrae, guarda verso l'osservatore. Come dire verso il futuro che siamo noi, molti dei quali oggi stanno pensando a cose che ella non vorrebbe secondo il pensiero di Raffaello che l'ha collocata quale modello cui ispirarsi. E questo doveva avlere anche per il committente dell'opera, papa Giulio II. Eppure l'urbinate viveva in un contesto storico non tanto felice in relazione alle cose della Chiesa di Roma. Mi riferisco alla odierna potenziale "sassaiola" contro la Chiesa di Roma che sembra non gradire la proiezione del film Agorà in Italia, e per questo vista come fondamentalista. Ma sono anche possibili dicerie.
A che è servita la "sassaiola" che l'ha martirizzata? vien da dire. Ma son riflessioni che è assai difficile fare. Tuttavia conta il pensiero di un Raffaello se è come io ho prima ipotizzato in relazione al suo progetto della Scuola di Atene. Vale di più di tanti saccenti dotti della nostra epoca piena di contraddizioni.
Se per ipotesi il destino l'ha predisposta per l'intento di vedere un giorno l'armonia nel mondo del sapere, cui allude la collocazione di Platone e Aristotele al centro dello scenario della Scuola di Atene? Occorreva una martire e non solo lei, come sono occorsi tanti martiri per erigere la Chiesa del Cristianesimo. È dura da accettare.
Gesù si svincolò decisamente dal tentativo del suo apostolo Pietro di rinunciare di predisporsi ad andare incontro alla crocifissione sul Golgota. Gesù volle fare la volontà del Padre suo per alludere al suo ideale di irredentista della spirito. Così è sempre stato per tutte le imprese durature lungo l'arco della storia.
Gaetano
Sono d'accordo, skip! Speriamo...
RispondiEliminaGaetano, è valsa la pena aspettare il tuo commento! Un commento che suscita delle riflessioni importanti.
RispondiEliminaGrazie.
annarita
molto interessante il video ,ma quello che mi affascina di più è la storia della ragazza.
RispondiEliminaasia bolognesi 1b
Salve,io sn una studentessa di un liceo classico. Frequento l'ultimo anno, e come tutti ,da un pò ho iniziato a pormi qualche obiettivo per la mia prossima tesina. La questione femminile,ha stuzzicato in me una certa passione. Potrebbe sembrare banale,ma il mio lavoro sarà molto interessante in quanto lo andrò a strutturare attraverso dei libri da me letti durante l'anno(una stanza tutta per se di virginia woolf. e Ipazia di John Toland). Quando mi è stato detto dell'uscita di Agorà sembrava quasi che il caso mi fosse venuto in contro,ma così non è stato. Sono due mesi che litigo e faccio avanti e indietro dal mio paese alla città dove lo proiettano,ogni volta che arrivo nei cinema dove DOVREBBE essere pubblicato o è successo un guasto oppure l'hanno spostato da un altra parte. Ma la cosa più grave che le informazioni che si trovano su internet,chiamando i cinema o nei giornali locali sono per la maggior parte delle volte confuse o errate!E questo non è giusto. Ne ho parlato con la mia professoressa di latino/greco,anche lei è senza parole:e non è l'unica. Ora chi sia a fare tutto questo pur di impedire a coloro che sono interessati a questi generi di films(seppure pochi che siamo) non mi riguarda,ma almeno un pò di serietà e rispetto per gli interessati. Domani dovrei riuscire a vederlo.... lo spero bene ,altrimenti vorrà dire che in qualche altro modo farò.Magari se non è poi così "famoso"a nessuno dispiacerà darmi la pellicola,no:)?é proprio vero che bisogna fatigare per la cultura:D
RispondiEliminaIsabel
RispondiEliminaCara Isabel, mi dispiace tanto per le disavventure che non ti hanno consentito di vedere Agora sino a questo momento! Comprendo il tuo disappunto e ti do ragione.
In ogni caso, il tuo impegno è ammirevole. Ti auguro di riuscire a portare a compimento il tuo obiettivo.
In bocca al lupo per i tuoi studi.
Annarita:)