mercoledì 19 maggio 2010
Bertrand Russell: 18 Maggio 1872
Cari ragazzi e cari lettori,
il 18 maggio 1872 nasceva il grande Bertrand Arthur William Russell, filosofo, logico, matematico, storico e pacifista gallese (secondo Wikipedia inglese).
Avrei voluto scrivere un post per ricordare il 138esimo anniversario della sua nascita, ma non ne ho avuto il tempo! Per fortuna, ci ha pensato il buon Gianluigi Filippelli, che ringrazio di cuore!
Per sua gentile concessione, abbiamo un articolo che rende omaggio a questo immenso studioso. Potete scaricare il pdf da questa pagina o leggerlo online nel widget di Scribd, qui di seguito. Ricordate di cliccare su full screen per ingrandire il documento.
Begli anni quelli di fine '800 inizi '900, anni di fermento, di attività letterarie e storiche, di gente, come Russel, che davano il meglio di loro stessi e spingevano le scienze matematiche sempre più avanti, magari con un tocco di romanticismo... e di bellezza!
RispondiEliminaBuona giornata.
Rino, di sfuggita.
Grazie a Gianluigi per aver ricordato il grande Russell. E grazie anche a te, Annarita.
RispondiEliminaIo approfitto per ricordare il grande Edoardo Sanguineti, che a Piergiorgio Odifreddi un giorno aveva confessato :"Volevo diventare un matematico", poichè da giovane amava la matematica. Da parte di chi ama la poesia è doveroso: Addio, grande poeta!
Un abbraccio affettuoso
Maria I.
Cara Annarita, leggerò con molta calma il pdf
RispondiEliminadel grande William Russel
Un caro buongiorno
Ciao
Bacio.
Desidero ricordare che Russell fu anche uno dei più autorevoli esponenti del movimento pacifista: un difensore di quella pace e di quella sicurezza, in nome delle quali sono morti altri due dei più giovani figli della nostra Italia, restituiti solo poco fa alle loro madri, straziate dal dolore, in una fredda bara, coperta dal Tricolore.
RispondiEliminaM.I
"Gallese"? Si è sempre vantato di essere inglese! E si firmava "Russell" con due elle.
RispondiEliminaRufo
Grazie ad Annarita per il pdf (veramente bello!!!), e anche ai lettori per i commenti, pur se non sono passati anche dal mio blog a lasciare una pur piccola traccia!
RispondiEliminaAlla prossima,
Gianluigi!
RispondiEliminaRino, so quanto sei impegnato in questo periodo perciò ti ringrazio per essere passato a commentare.
Un salutone.
RispondiEliminaUn caro buongiorno anche a te, Rosaria.
A più tardi!:)
RispondiEliminaMaria, hai ragione per quanto riguarda Sanguineti. Avrei voluto dedicargli un post, ma ieri non ne ho avuto proprio il tempo. Può darsi che riesca a rimediare.
Ti ringrazio di averlo ricordato.
Un abbraccione
RispondiEliminaSì, sì, Maria. Ho inserito il riferimento nel post. Grazie di nuovo.
annarita
RispondiEliminaGianluigi, sono io a dirti grazie:).
A presto!
Può essere nato anche in Cina ma era inglese. Per fare un esempio, quando ricevette l'OM (Order of Merit) scrisse "Ciò mi fece molto felice perché, per quanto possa sorprendere molti inglesi e la maggior parte dell'establishment inglese, sono appassionatamente inglese, e considero un dono prezioso questo onore conferitomi dalla guida del mio paese" (Autobiografia).
RispondiEliminaRufo
RispondiEliminaOk, Rufo! Grazie. Ho specificato, nel post, con la dicitura "secondo wikipedia inglese"...e così resta, al momento! Quando avrò un po' di tempo approfondirò la questione su altre fonti.
Ciao.
Caro Rufo,
RispondiEliminaperchè questa insistenza sulla nazionalità di Russell? Che fosse gallese, o inglese, o "cinese" cosa cambia? Sempre Russell rimane, con una o con due "elle"! Da pacifista, favorevole all'obiezione di coscienza, da grande pensatore e autore dei Principi della matematica, di cui non c'è nulla di più universale, il grande Russel sentì sicuramente il desiderio di aprirsi al mondo. E questo indipendentemente dalla nazionalità rivendicata nelle sue parole, da te citate.
Per dirla con Democrito:" Ogni Paese della Terra è aperto all'uomo saggio: perchè la Patria dell'uomo virtuoso è l'intero Universo" . Dunque, per noi, che fosse inglese o meno, cosa cambia?
Sicuramente non sarai d' accordo, ma non fa nulla.
Grazie
un caro saluto
M.I
Vedi , Rufo, ho omesso una "elle" e giuro che non l'ho fatto di proposito!
RispondiEliminaChiedo venia al grande Bertrand.
Ciao
M.I
RispondiEliminaRingrazio tutti di cuore per la partecipazione ai commenti.
Caro Mauro, so benissimo che non ti sei dimenticato della ricorrenza e sono io a ringraziarti per i significativi contributi.
Mi permetto solo di precisare che non mi sento una contendente nella vexata quaestio perché non ho sollevato il problema. Ho soltanto replicato sulla base delle mie informazioni, che so essere parziali. Ritengo chiusa la questione, per quanto mi riguarda, concordando senza ombra di dubbio sulla universalità del genio di Russell.
annarita
RispondiEliminaConsentimi, Annarita, un'ultima considerazione riguardo il pacifismo del Nostro: che si voglia, come ho qui letto, attribuirgli la "paternità putativa" della guerra che la Nato sta conducendo in Afghanistan mi sembra un fargli sommo torto...
Scusa Mauro, dove hai letto questa cosa? A me non risulta.
RispondiEliminaMauro, personalmente non ho attribuito la tua interpretazione all'affermazione di Maria.
Scusami, Mauro,
RispondiEliminama ha ragione Annarita! Il pensiero che mi hai attribuito non mi appartiene.
Io mi riferivo alle tanto decantate "missioni di pace" , pur sapendo perfettamente di quale triste verità sono ammantate. Poco prima del mio "intervento incriminato" , avevo assistito, in collegamento televisivo, all' arrivo delle salme dei nostri Alpini a Ciampino e allo strazio dei loro cari. In qualità di madre, confortata da una "Foscoliana Illusione", per farmene una ragione, avrei preferito credere che questi ragazzi "non sono morti invano, ma che hanno sacrificato la vita per una giusta e nobile causa!".
Ti stimo molto, anche se ti conosco poco, ma ho visitato il tuo blog e ho letto le belle cose che scrivi.
Grazie dell' eventuale cortese attenzione
Saluti
M.I
RispondiEliminaMaria, Mauro, sono felice che vi siate chiariti.
Un abbraccio a entrambi.
annarita
E' proprio vero, Mauro, tutta colpa dell' ambiguità connaturata alla struttura stessa della lingua scritta comune, soprattutto se in difetto di un riferimento al contesto di provenienza! Non sarebbe accaduto se avessi potuto comunicare il mio pensiero nel linguaggio che ci è più congeniale: quello della nostra matematica.
RispondiEliminaSono contenta di essere riuscita a comunicare chiaramente il mio reale pensiero.
Spero di avere avuto la tua comprensione(ambiguità!).... Scherzo!
Un caro saluto a te e alla nostra straordinaria amica Annarita
Maria