sabato 22 maggio 2010

L'Esame Di Stato A Conclusione Del 1° Ciclo Di Istruzione

Segnalo ai colleghi interessati,

sul nuovo numero di Scuola e Didattica (18),l'inserto: L'esame di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione.

Una guida completa, con le proposte per le prove scritte di italiano, lingue comunitarie e matematica (tracce con soluzioni) e con gli spunti per il colloquio orale, che utilizzano le esperienze condotte con le Unità di apprendimento disciplinari e laboratoriali nel corso dell'annata.





Prove Invalsi: parliamone
Un'intervista esclusiva con Roberto Ricci, responsabile del Servizio Valutazione Nazionale dell'Invalsi, su alcune grandi questioni: il rapporto tra competenze, conoscenze e abilità, il ruolo delle scuole, la funzione di queste rilevazioni in particolari circostanze (alunni disabili e stranieri)...



E le scuole non stanno a guardare...
Uno degli adempimenti richiesti alla scuola secondaria di I grado al termine del primo ciclo è costituito dalla certificazione delle competenze dell'allievo. In assenza di un modello nazionale, ogni istituto sta predisponendo delle schede. Proviamo a presentarne alcune, cercando di individuarne logiche educative e premesse pedagogiche.



Daniele Novara - Se la violenza avviene durante la lezione...
«Occorre che la scuola esca da ogni sorta di arroccamento chiedendo aiuto, ponendosi un problema di comunità educante che non sia semplicemente il patto educativo tra scuola e famiglia. Qualcosa che coinvolga tutti per recuperare un linguaggio e una legittimità educativi comuni tra le componenti della società, all'interno delle istituzioni, fra i cittadini lasciati oggi troppo soli a riflettere su questioni che necessitano di un background culturale e pedagogico condiviso senza il quale si cade nella banalità, nei cattivi sentimenti e ancora di più nell'ipocrisia di cercare colpevoli a buon mercato».



Patrizia Marchegiani - Maria/Maryam. Tra occidente e oriente
«Un episodio accaduto in una scuola dell'infanzia del mio Istituto Comprensivo può essere lo specchio dei timori di molti docenti e del clima che, di conseguenza, viene a crearsi a scuola. Una bambina di quattro anni è corsa dall'insegnante ad avvisarla: "Maestra, maestra, quel bimbo ha detto una parolaccia: ha detto 'Gesù Bambino'!". Si tratta di un episodio certamente isolato, ma anche sintomatico».



Il sommario scaricabile n formato PDF.




Su SD 18, pp. 35-86 dell'inserto, sono raccolti orientamenti e spunti per le prove scritte e orali.



Di seguito si riporta un estratto - relativo all'inquadramento generale (di setting e relativo alla vexata quaestio della valutazione delle competenze) - del ricchissimo inserto.

Con la legge n. 53 del 2003 e il successivo D.L. n. 59 del 19 febbraio 2004 cambia il sistema di valutazione e, con l’abolizione degli esami finali della scuola primaria, per i ragazzi italiani gli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di I grado sono il primo, forse tardivo, incontro con un esame nella loro vita. Ciò significa che a tredici anni gli alunni si trovano ad affrontare una situazione per loro del tutto nuova e questa circostanza carica ancor più di ansie ed aspettative un evento che rimane un punto fermo nella carriera scolastica di ogni studente.



Con queste premesse si comprende come il colloquio orale ricopra un ruolo fondamentale nell’immaginario collettivo dei preadolescenti, che si trovano seduti per la prima volta di fronte ad una commissione esaminatrice. Tutti i docenti impegnati nello svolgimento degli esami dovrebbero fare proprie queste premesse, ricordando che è compito primario di ogni commissione mettere l’alunno a proprio agio, creando un clima disteso e sereno, che permetta al ragazzo di dare il meglio di sé. Infatti, specialmente nei nuovi esami di Stato, in cui gli allievi devono cimentarsi in cinque prove scritte, compresa quella nazionale dell’Invalsi, è proprio il colloquio orale che può giocare la differenza; sarà questo il momento in cui, dopo aver affrontato prove scritte uniformate per istituto o a livello nazionale, il ragazzo potrà creare un suo percorso personalizzato, evidenziando i propri interessi e utilizzando i propri talenti.



Sicuramente, perciò, nel colloquio orale gioca un ruolo fondamentale la personalizzazione, la promozione del pieno sviluppo della persona, che deve sempre essere alla base del nostro sistema educativo. [...]

P. Monetti, Orientamenti e spunti per le prove orali, in SD 18, 15 maggio 2010, pp. 67-69 [PDF, 660 kb]



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