venerdì 25 giugno 2010

Ricorrenze Storiche - 25 Giugno 1678: Il Primo Dottorato Femminile Della Storia


"Si presentò il sabato mattina alle ore 9 del 25 giugno 1678 e discusse davanti al Collegio dei filosofi e medici i due puncta, due tesi di Aristotele, che le erano stati comunicati soltanto il giorno prima, affinché si preparasse.


La sua prova fu talmente brillante che i membri del Collegio decisero di tralasciare la solita votazione segreta e di acclamare all'unanimità la candidata magistra et doctrix in philosophia tantum.


 



Avvenne così che Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che aveva da poco compiuto trentadue anni, sfidando le convenzioni e la mentalità dell'epoca, diventò la prima donna al mondo a ricevere, all'Università di Padova, il titolo di doctor, aprendo la strada ad altre donne che vennero dopo di lei."

Il brano è tratto da un mio articolo dedicato, nel settembre del 2009, a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna delal storia ad aver conseguito il titolo di doctor!

Avveniva il 25 giugno di 332 anni fa!

Leggete l'articolo completo, dedicato a Elena Lucrezia Cornaro.

16 commenti:


  1. Certi personaggi andrebbero ricordati più spesso...soprattutto se sono "scandalose donne".
    Penso anche che questa donno abbia avuto dei genitori stupendi per l'epoca. Un caro saluto Annarita, Roberta.

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  2. Di questa grande donna resta poco: una statua a Palazzo Bò, sede storica dell'università padovana; una vetrata policroma al Vasser College, negli Stati Uniti; un affresco all'Università di Pittsburg; una lapide nel suo palazzo, a Venezia.
     
    Ma lei, che visse lontano dalle luci della ribalta, dedicandosi allo studio e alla carità verso i poveri, sarà sempre ricordata come la "prima scandalosa donna" ad aver conquistato un territorio riservato in precedenza solo agli uomini, segnando così una vittoria molto importante nella storia delle conquiste femminili.  
     
    Occorre diventare "fuggiaschi" - dissi nell'occasione del post su Elena Cornaro ora in replica - com'è stato per la prestigiosa Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna ad essere laureata nel mondo! Giusto in relazione a Venezia, la città in cui ella nacque e visse. Ma dovette appunto "fuggire" (da non intendere nel modo convenzionale) da Venezia e "rinascere" a Padova ove morì pagando il prezzo con un'atroce malattia polmonare. Quasi a concepire l'idea di un'"aria" venuta meno, quella di Venezia che dovette mancare suo malgrado.
    Gli antenati dei veneziani d’oggi erano definiti dei “fuggiaschi”.
    Forse proprio per la tipicità di Venezia lagunare, sospesa fra cielo e acqua, la vedo come in bilico quasi a far riaffiorare un misterioso stato di “fuggiasco” attraverso le pietre, memorie dei suoi abitatori antichi.
     
    Ma l'idea di "fuggiasca" oggi mi rilascia nella mente una visione che più di tante altre descrizioni illustri mi sembra consone alla sua intima e meravigliosa configurazione di ciò che l'animava.
    La sua vita è stata un passaggio fugace che non ha lasciato tracce tanto visibili, giusto una statua a Palazzo Bò, sede storica dell'università padovana; una vetrata policroma al Vasser College, negli Stati Uniti; un affresco all'Università di Pittsburg; una lapide nel suo palazzo, a Venezia, menzionato all'inizio.
    Elena Cornaro era come se non appartenesse a questo mondo, era solo di "passaggio".
     
    Mi sovviene l'evanescente Ipazia d'Alessandria, così come il divino Raffaello la volle inserire fra numerosi luminari nel celebre affresco, la Scuola di Atene. L’unica figura femminile rappresentata è lei, che è anche l’unica  filosofa, oltre all’autoritratto dell’autore, che guarda verso l’osservatore.
    Non vi sembra che ella sen va ( che tanto mi porta alla Beatrice dantesca) appena fugace ed inosservata, e nessuno le bada eccetto noi del futuro. Così è pure Elena Cornaro agli occhi miei, quell'immagine di Ipazia, anche lei "fuggiasca", le si addice meravigliosamente.
     
    Gaetano

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  3. Buona sera Annarita, ti confesso che con molta ignoranza quando ho letto il titolo del post mi e subito venuto in mente il nome di Maria Montessori, anche lei grandissima donna di scienza italiana, poi mangiandomi bene le dita ho letto di questa grandissima donna che non conoscevo e ti ringrazio per aver colmato questa mia grave lacuna. Sono sicuro che se oggi ci fosse piu rispetto per le donne, ci sarebbero molti piu cervelloni donna in tutti i campi. Ti auguro una buona serata e buon fine settimana.
    Mao

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  4. Non sapevo dell'esistenza di questa straordinaria donna...ammetto la mia ignoranza:(...ed è molto probabile che ben poca gente se ne ricordi...

    Il commento di Gaetano è molto bello:)

    Ciao Annarita, buon weekend:)

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  5. Ooops...ho dimenticato di firmare il commento precedente

    Un bacione
    Lucy

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  6. Ricordo il tuo post fu li che incontrai e conobbi 
    per la prima volta Elena Lucrezia Cornaro 
    e fu in questo post che incontrai Geateno
    Ci frequentiamo da tanto tempo
    certo che in questo mondo 
    dove si va e si viene 
    è bello aver trovato ancore sicure.
    Lo so che questo non c'entra con il post
    ma tu mi conosci esco sempre fuori riga.

    Ti abbraccio ciao

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  7. Anche a me, come a Gaetano,col suo meraviglioso commento, è venuta in mente Ipazia di Alessandria, ma anche Sophie Germain, che tanto dovette lottare contro i pregiudizi culturali e sociali del suo tempo ed usare il nome maschile di Antoine August Le Blanc , per potere accedere agli ambiti accademici.
    Mi sovviene Nefertiti, il cui mito di regina bella e potente subisce comunque il triste destino dell'anonimato, riservato troppo spesso a  donne importanti del presente come del passato. Il mio pensiero va alle grandi donne  bizantine, come Anna Dalassena e Anna Comnena (il nome proprio...dice tutto!), la grande storica dell' Alessiade, incarnazioni del potere femminile, che ha fatto la storia di Bisanzio....E quante donne hanno lottato e continuano a farlo per affermare la pari dignità e le pari opportunità con l' altro sesso. Se oggi la lotta è meno difficile, lo si deve molto ad " eroine" determinate come  la magistra et doctrix Elena Lucrezia.

    Complimenti, Annarita, per questo bellissimo post e grazie dì aver ricordato un personaggio femminile che al  "gentil sesso" fa davvero onore.
    Un abbraccio
    maria I.

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  8. Aldo ha risposto privatamente alla mia replica, per non fare parole su parole.

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  9. Caro Gaetano la tua immagine di "fuggiasca" si addice perfettamente a Elena Lucrezia come pure a Ipazia.

    Ti ringrazio per il bellissimo apporto.

    Un abbraccio.

    annarita

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  10. Caro Mao, niente di più facile non aver sentito parlare di Elena Lucrezia Cornaro perché non le si dà la dovuta attenzione. Sono felice che, attaverso il mio post tu, come altri, ne siate venuti a conoscenza.

    Concordo sulla riflessione del rispetto alle donne, ieri come oggi.

    Un abbraccio a te e Viv.

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  11. Sono d'accordo sulla memoria corta di molti, Lucy.

    Ricambio il bacione.

    A presto.
    annarita

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  12. Rosaria, ricordo...

    Esci pure dalle righe, non ti preoccupare. Va sempre bene!

    Abbraccione
    annarita

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  13. Vedi, Annarita,  la potenza di questo post e del tuo blog? Piano , piano Elena Lucrezia sta venendo fuori da quell'anonimato, a cui sembrava destinata e al quale io facevo riferimento nel commento precedente. Grazie ancora, anche per l' invito . Sono lusingata di essere stata accostata a "cotanto ingegno"....Troppo buona!...Ma non mi ritengo all'altezza.
    Approfitto per chiederti se a luglio matem@ticamente chiude i battenti.
    Un abbraccio
    maria.I

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  14. Cara Maria, sei all'altezza eccome! Avremo modo di riparlarne a tempo debito.

    No! I blog non chiuderanno in estate. Ci sarà soltanto un ritmo più lento nelle pubblicazioni, ma non è mai successo nei loro tre anni di vita che l'attività di blogging fosse sospesa.

    Ergo,...non mancare ché la tua presenza è diventata oramai una cara consuetudine.

    Un abbraccio.
    annarita


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