Matematicamente

martedì 27 luglio 2010

Egittologia: La Croce D'Iside, Password Di Una Macchina Della Vita

Cari lettori,

vi propongo l'ennesimo eccellente saggio del nostro amico Gaetano che questa volta ci porta nell'Antico Egitto per farci esplorare i nessi matematici, da lui rinvenuti, di Pi greco e Sezione aurea con alcuni geroglifici strettamente legati a Osiride e Iside, l'Ankh o Croce d'Iside, lo Scettro Wзs e il Dy tradotti in concezioni geometriche.



Scopo del saggio è di pervenire appunto ad una interpretazione geometrica dei succitati geroglifici per vederli in relazione fra loro e, quindi, arrivare a concepire il legame con Pi greco e Sezione aurea. Non manca la piramide di Cheope, concepita geometricamente e immaginata come un cristallo!

Un saggio complesso quanto intrigante che consiglio vivamente di leggere per la sua originalità e dovizia di contenuti matematici, sapientemente elaborati e interpretati.


Scaricate il saggio sulla Croce d'Iside da questo link.

Sfogliatelo online qui sul blog: cliccare al centro del widget di Issuu per fruirlo in modalità fullscreen.





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Consiglio la lettura dell'ebook "I due Leoni cibernetici", scritto da Gaetano Barbella ed edito da MACRO EDIZIONI.

Matem@ticaMente, nel dicembre 2008, ha recensito "I due Leoni cibernetici" con questo post.










 

21 commenti:

  1.  Sapevo che l' Ankh è uno dei simboli più comuni ed importanti dell' antico Egitto e che è il simbolo della creazione rappresentato spesso in mano a tutte le divinità egizie. Ma che la particolare forma di questo geroglifico  potesse intrecciarsi con una curva della matematica...e che matematica! non me lo sarei mai aspettato. Davvero geniale questo studio di Gaetano, che ancora una volta lascia senza parole.
    Complimenti e grazie della pubblicazione.
    Enzo

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  2. Personalmente, sono stata sempre affascinata dai simboli egizi, espressione di una civiltà tanto antica quanto misteriosa . In essi si riscontrano mito, religione, saggezza e adesso, grazie a Gaetano anche la matematica,,,. Molto bello il saggio, ma un pò impegnativo!
    Complimenti e grazie!
    Un caro saluto.
    Adele 

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  3.  Gaetano,anche se non ho letto, ma sai che   leggerò con molta calma
    Tutto quello che scrivi tu caro Gaetano è bello e affascinante.
    Come sempre mi salverò l'ebbok per leggerlo
    Un caro saluto a te Gaetano e un abbarccio 
    a Annarita e buona giornata a tutti.



     

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  4. Da una prima lettura sommaria ho dedotto che si tratta di un saggio corposo ma molto interessante, che ho già scaricato e che leggerò e gusterò con calma. Il fascino dell'argomento, le prime impressioni positive e soprattutto il nome dell'autore non deluderanno sicuramente le mie aspettative. Per cui..complimenti a Gaetano e a te Annarita, che, nonostante le distrazioni vacanziere, non perdi di vista l'importante missione della divulgazione culturale! Grazie!
    Saluti
    andrea

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  5. Sempre più complessi i lavori di Gaetano. Non è possibile per me dare un giudizio sul merito delle conclusioni a una prima lettura, e anche a una seconda alcune cose, che non appartengono al proprio ambito di competenze, sfuggono al giudizio.
    Alcuni aspetti però mi incuriosiscono.
    Qual è l'elemento scatenante delle tue intuizioni? Ovviamente vi è una storia pregressa, come i richiami al tuo libro precedente dimostrano, vi è una sommatoria di interessi e studi sopra questi rapporti particolari, il pi greco, la sezione aurea, la sezione argentea ma, nello specifico, l'accostamento con le civiltà egizie e altre del passato segue, come dire, una prossimità proveniente dai tuoi studi precedenti, dal richiamo forte per l'individuazione geometrica all'interno di manufatti e architetture del passato o dal fascino eterno delle piramidi?
    Sono diffidente riguardo alcuni aspetti più propriamente esoterici, ma questo potrebbe dipendere da personale ignoranza. E' comunque sorprendente il labirintico sentiero che devi seguire per scovare alcune proprietà generali nascoste sia in artefatti umani che in prodotti della Natura stessa.
    E' una sorta di intuizione senza nome e senza linguaggio, che si palesa quando siano presenti alcune caratteristiche, due fra tutte una "disposizione" (con tutte le cautele del caso che richiede questa affermazione) e una volontà di conoscere che si manifesta con una prossimità (leggi: studio) con qualche ambito di studi.
    Questi due fattori, essi pure eterni, sono dunque indispensabili a far scoccare la scintilla con una precisazione: quanto più la bilancia è spostata sull'asse "disposizione" quanto più le proprie intuizioni raggiungeranno un limite "naturale" e quanto più invece è spostata sullo studio tanto più saranno possibili allargamenti delle proprie intuizioni  relativamente al proprio impegno.
    Tu mi sembri questo secondo caso. Al di là della veridicità di questi studi (cui occorre una competenza superiore e diversa dalla mia) è presente, nei tuoi lavori, mercè la mediazione geometrica e matematica,  oltre la volontà di scoprire le regole dei numeri là dove non si sospetta, una solida base di credibilità che la precisione del numero è solita infondere.
    Mi riservo di scrivere un commento più dettagliato a una ulteriore lettura. Per ora, ti giungano i miei complimenti.
    Paopasc

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  6. Cara Maria Intagliata, siracusana turrita, è bello sentire le lodi dalle tue dorate sponde.

    Giusto la verde musa
    arrossata al par di
    un bel sol leone
    in anticipo tempo.
    A poppa
    s'agita moderato il vento
    e le vele si animano,
    quasi nullo lo sforzo al timone
    del mio vascello ora.
    Nessuna bolina.

    Abbracci,
    Gaetano

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  7. Caro Enzo, alla luce delle mie concezioni sulle croci, considerato l'ostilità di tanti per la matematica, potrebbe sorgere l'idea che sia lei causa di tanta sofferenza in tema di crocifissioni intese come sofferenza, martirio. Ma è vero anche che non ci sarebbe ogni rovescio per dar luogo alla felicità.
    Grazie per il tuo apprezzamento.
    Gaetano

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  8. Cara Adele, ti ringrazio per il lusinghiero giudizio sul mio scritto. Ed è bello vedere che esso provenga da chi deve impegnarsi più di quanto possa fare per leggere cose non sempre tanto accessibili. È una certa strada stretta che trova pochi viandanti in cammino. È lodevole.
    Gaetano

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  9. Cara Rosaria, sei amabile con la tua riservatezza, quasi a non farti notare, come in fondo ad una sala gremita.
    Èd è come portassi scritto il tue nome in ogni parola che dici. So che poi a casa farai tesoro delle mie cose, come sempre.
    Grazie di cuore, e con cari abbracci,
    Gaetano

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  10. Caro Andrea, vedrai che approfondendo la lettura del mio scritto, ti piacerà ancora di più ogni cosa. Le vacanze non favoriscono questo approccio, ma lo si può rimandare senza dimenticarsene. Altrimenti quale il tornaconto di chi si dedica a cose come le mie sacrificando una giusta vacanza?
    Grazie,
    Gaetano

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  11. Cara Annarita, avrei dovuto rispondere te per prima, e siccome qui da te mi sento a casa mia, ho preferito cominciare dai tuoi ospiti. Ma molti di loro sono come me, la tua casa è la loro.
    È bello tutto questo e so che ti fa molto felice, altrimenti come sarebbe, venendo meno tutto ciò per gratificare i tanti tuoi sforzi, tutto il tuo impegno e abnegazione qui sul web?
    Ed bello e gratificante per me contribuire a rendere domenicale ogni giorno della settimana dei tuoi blog.
    Seguiranno altri lavori, non so quando, ma puoi starne certa.
    Grazie Annarita

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  12. Un caro saluto ed un ringraziamento ad amici e lettori che hanno apprezzato il bel lavoro di Gaetano.

    annarita

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  13. Gaetano, hai fatto molto bene a cominciare dagli ospiti che sono poi cari amici.
    Hai proprio ragione: questo blog è la casa di tutti coloro che amano il sapere e sono pervasi da spirito cooperativo, in amicizia e lealtà.

    lo sai che i tuoi lavori e le tue ricerche sono sempre graditissimi. Un ringraziamento quindi a te.

    Abbracci.
    annarita

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  14. Gaetano,
    così mi vizi!
    Che versi stupendi!
    Grazie!
    Un abbraccio a te e alla dolce padrona di casa.
    maria I

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  15. "La filosofia naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, io dico l'universo, ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscer i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.” Il Saggiatore, Galileo Galilei

    Gaetano sa di poter trovare la matematica nell'opera dell' uomo, perchè essa è solo il prodotto di sostanze e forme della natura! E la cerca!
    Questo è il mio pensiero.
    Complimenti, Gaetano, il tuo saggio è straordinariamente interessante.
    Saluti
    Anna

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  16. Proprio un bel viaggio tra i geroglifici del misterioso antico Egitto.
    E' proprio vero,quello che è stato detto in un commento, mi pare il primo: l'autore riesce a sviscerare da questi antichissimi simboli , come la Croce di Iside e il Dy veramente un'anima matematica. E il modo e la competenza con cui lo fa  sono veramente sorprendenti.
    Tanti complimenti.
    ciao
    Giuseppe

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  17. Caro Gaetano, ti ringrazio di aver riportato il commento del tuo amico accademico (...penso di sapere chi sia), stimatissimo docente di matematica in  uno dei più prestigiosi atenei italiani e autore di molti scritti e pubblicazioni eccellenti.

    Paolo, comprendo la tua perplessità circa gli aspetti esoterici,...ma Gaetano è maestro anche in questo oltre che in numerosi altri ambiti del sapere.

    Cari amici conosco Gaetano da molto tempo e ho letto molti suoi lavori e non solo quelli presenti sui miei blog. La sua originalità, la sua capacità di leggere tra le pieghe delle cose, il suo intuito...sono sorprendenti.

    Grazie ancora a tutti per i commenti appassionati e la partecipazione alla vita del blog.


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  18. Non sia di ostacolo all'investigazione della Natura la fissazione dello stereotipo. E a questo riguardo cerco proprio in questi giorni di buttare giù due righe su Fisica e metafisica. Quello che sviluppo è certamente molto meno pomposo di quanto il titolo lascerebbe presagire. Questa premessa per dirti, Anna, che pur mantenendo una sorta di leggera diffidenza nei confronti dei saperi non ortodossi, pure non ne sono fiero avversario ( a meno che non  siano, come spesso capita, fonte di disgrazia per coloro che ingenuamente vi si affidano -pratiche mediche alternative, oroscopi) e cerco di trarne quanto più possibile un succo di conoscenza.
    Il caso di Gaetano è diverso perchè so che lo spirito che lo anima è unicamente quello scientifico, inteso in un senso ancora più ampio, se possibile, e una dote che occorre riconoscergli è la straordinaria capacità di vedere "altro" là dove la visione sembrava bella e conclusa.
    Dunque, mercè la reputazione di Gaetano accetto e discuto anche l'esoterico, anzi, proprio da questo versante ritengo esservi possibilità di un raccolto ricco e fruttuoso. La protervia della conoscenza ortodossa non mi appartiene, ma l'umiltà del curioso. Pure dei limiti devono essere posti. Di questo Gaetano è perfettamente consapevole perchè ammanta le sue riflessioni della certezza del numero, della garanzia della proporzione.
    Cercheremo di non fare come Lord Kelvin e diremo: quasi tutto deve essere ancora scoperto e non è dei soli accademici il farlo.
    In questo, il nostro caro Gaetano è un fulgido esempio, e sia detto con franca convinzione.
    Paopasc

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  19. Cara Anna, grazie.
    Dici bene: "Gaetano sa di poter trovare...". Ma se non si diventa "pietra" del costruendo Uomo nel tempo, il sapere di altri fatto nostro (come quel che hai detto di Galilei) conta poco o niente. É solo cultura che una buona memoria ci fa apparire eccezionali da insuperbirci anche, ma diventare maestri di vita (che vale in modo personale e in modo oggettivo saranno altri a riconoscerlo) è ben altro. Ognuno di noi si disseta da una fonte segreta, chi per poco e chi per molto. Nessuna diversità, tuttavia, poiché tutto è relativo e i veri scopi di ogni uomo sono diversi e si svolgono intrecciandosi fra loro. E può capitare che nel teatro della vita ci capita di essere comparsa, ma non sappiamo il mistero delle teatralità.
    cari saluti,
    Gaetano

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  20. Caro Giuseppe, ecco il bello di queste cose, la meraviglia. La meraviglia fa da abbrivio al bisogno che nasce continuamente in noi di spiegarci le cose, sia belle che brutte. É il bisogno di filosofare che Aristote fa nascere appunto dalla "meraviglia". Ma è il bisogno di liberarci dall'ignoranza e non tanto di conseguire delle finalità di utilità pratica. Non è da tutti ma è quanto basta.
    Grazie, Giuseppe.
    Ciao,
    Gaetano

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  21. Molto suggestivo questo saggio!  L'affascinante mistero di questi geroglifici, sommato al fascino particolare che Gaetano infonde alle sue appassionate trattazioni matematiche, rende la lettura piacevole, pur se in qualche punto impegnativa.
    Bravo Gaetano!
    Un caro saluto.
    Lucy

    RispondiElimina

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