Matematicamente

martedì 7 settembre 2010

LA MATEMATICA: "Femmina Immortale"

Cari ragazzi,

pubblico un articolo della nostra amica Maria Intagliata, che già ha scritto per noi diverse "cose" interessanti.

Vi informo brevemente su come è nato questo contributo.

Qualche giorno fa, Maria lasciava il seguente commento al post "Paperino nel Mondo della Matemagica".



"Che delizia, Annarita! Grazie di questo gradito tuffo in un nostalgico passato, con un gioiello destinato a brillare anche nel presente e nel futuro.
Era prevedibile che un tale capolavoro non avesse il meritato successo nella nostra Patria di poeti e navigatori, dove è generalizzata e radicata l'avversione per la matematica!

Come si fa a non vedere, o a rifiutare di farlo, la meravigliosa magia in questa "femmina" immortale, appassionante,  bellissima, stupefacente, intrigante, posseduta e venerata da "amanti" straordinari, che hanno lasciato e continuano a lasciare il segno nella sua lunghissima storia?!!
La mia risposta a questa domanda sarebbe troppo lunga da rilasciare in un commento!
Un grande abbraccio,
maria I.
"

Replicavo al commento, proponendo a Maria di fornire la sua risposta in un articolo. Lucy ci ha messo lo zampino...et voilà per noi e per voi la rispostona di Maria!


*****




La Matematica: “femmina immortale”

di

 Maria Intagliata
 



«Cos'è mai  questa Matematica che può tanto assorbire un uomo da fargli trascurare la protezione della propria vita?».

Questo si chiese Sophie Germain,  all’età  di  tredici anni, alle prese nella biblioteca paterna, con  il libro di storia della Matematica di Jean-Etienne Montucla. Era rimasta  estremamente colpita da come Archimede avesse perduto la vita, ignorando le intimazioni del soldato romano, perché assorto, com’era solito, nei suoi laboriosi calcoli e disegni geometrici.

Quanto grande doveva essere il fascino di questa Sirena ammaliatrice, che toglieva il cibo e il sonno al grande Siracusano, felicemente votato al suo irresistibile richiamo!
Indirettamente l’affascinante malia conquistò completamente la piccola Sophie,  che  si mise a studiare, sua sponte,  la seducente disciplina, verso cui era spinta da un grande talento naturale. Bastarono alla fanciulla la predisposizione e il desiderio di scoprire la bellezza, destinata in alcuni casi a pochi eletti, di questa Matematica che avvince ed appassiona, per esserne letteralmente conquistata.

Come la bianchissima dama dantesca “senza macula di errore”, la Matematica ha sembianze femminili, forme bellissime e perfette. È elegante, raffinata, rigorosa, logica e formale, altera eppure  umile, a volte impenetrabile, profondamente umana e generosa, passionale e travolgente, ma anche leggera, capricciosa, briosa e divertente. È la “maga Circe”, che sa incantare con veri e propri trucchi, giochi di prestigio, enigmi curiosi e coinvolgenti, riuscendo a soggiogare la fantasia di un appassionato giocoliere come Martin Gardner, matematico autodidatta, “novello Ulisse” in balia del suo capriccio.

Potere  entrare in intimità con lei, avere le sue confidenze, la sua amicizia e lasciarsi travolgere dalla sua passione è appagante e stupefacente, però non sempre facile!
Ma a chi concede le sue grazie quest’affascinante, misteriosa, maliarda?
Semplicemente, anche se non nelle stesse proporzioni e con la stessa intensità, a chiunque metta a disposizione il proprio sano intelletto, mostrando attitudine a comprenderla e ad amarla e capacità di creare e ricercare caparbiamente e pazientemente verità recondite, unicamente da lei possedute.

Tali attitudini, in natura, si trovano sia nell’uomo che nella donna, che possono, quindi, approcciare entrambi la nobile scienza ed avere la sua prestigiosa amicizia. Questa tensione alla Matematica, ovvero all’ordine, al rigore, alle leggi, che esiste in natura fin dai primordi, si rivela, più o meno intensamente, in ogni essere  umano e in quanto tale è destinata all’immortalità. Ecco perché ciascuno di noi può accostarsi alla Matematica e perché essa ci sarà sempre, ovunque e comunque!

Occorre, tuttavia, distinguere tra l’attitudine a comprendere l’insegnamento matematico a livello scolastico e la creatività matematica, così come occorre discernere il semplice insegnante di Matematica dal matematico: il primo è un confidente, stimato conoscente, molto spesso innamorato della bella Sirena, il secondo è invece un suo amico più che intimo, un appassionato, irriducibile, amante platonico. E quanti amici molto intimi ha avuto, questa intrigante “Signora”, che hanno passato notti insonni, prostrati ai suoi piedi, a volte anche frustrati, ma senza mai desistere, in balia dei suoi  misteriosi ed ostinati silenzi! Quanti, come Wiles, l’hanno inseguita per anni, sperando di rubarle un’intima, segreta ed agognata confidenza! Quanti hanno lasciato, e continueranno a farlo, un segno indelebile ed imperituro nella sua eterna storia di creatura immortale!
Basti pensare alla lunga schiera dei grandi matematici del passato, a volte dilettanti, come Fermat, avvocato con la passione della Matematica, la quale a lui soltanto aveva rivelato un grande segreto, destinato a restare tale per secoli:  la dimostrazione del famoso, ultimo teorema che egli portò con sé nella tomba.

Spesso la “femminaimmortale ha avuto  anche amanti con quel misto di genio e sregolatezza che li indusse  al suicidio, come nel caso di Renato Caccioppoli, sciatto nel vestire, ma geniale e insuperabile, perso nell'alcool, l'intellettuale colto e raffinato, accanito e duro avversario dell'ignoranza e della superficialità. “Per tre cose – diceva -  vale la pena di vivere: la Matematica, la Musica e l'Amore”. Da notare a chi riservava il primo posto: all’irresistibile Sirena, a cui nemmeno oggi mancano arditi spasimanti; annichiliti dal suo fascino, già in tenera età, Wiles, Tao, Perelman e tanti altri talentuosi giovani matematici, come dimostrano tra l’altro le recenti attribuzioni della medaglia Fields.

È risaputo che l’attitudine alla comprensione della Matematica, sia dei ragazzi che delle ragazze, si rivela, in realtà, mediamente piuttosto scarsa e pressoché indipendente dal sesso, anche se, a quanto pare, l’intuizione è una caratteristica femminile, mentre la capacità logica deduttiva sembrerebbe maggiormente una prerogativa maschile.
Considerando che nell’essere umano c’è una parte maschile e una femminile, stiamo a posto!  E non ci dovrebbero essere discriminazioni, soprattutto per quanto riguarda la creazione matematica, che richiede grande intuizione e capacità logica fortemente sviluppata. Nella ricerca matematica, dunque, ma solo oggi forse, non si fa più alcuna differenza tra i sessi. Per quanto possano essere diverse le due strutture cerebrali, maschile e femminile, tuttavia, il loro quoziente intellettivo è pari e può raggiungere le stesse vette, suggellando ancora una volta la parità tra uomo e donna. Maschi e femmine hanno dunque le stesse capacità matematiche.

La spiegazione del perché le donne siano invece sottorappresentate in settori come la Matematica, la Fisica o l'Ingegneria, soprattutto ad alti livelli, deve essere trovata da qualche altra parte, benché in tal senso vi siano ancora vecchi pregiudizi, duri a morire.

Ma perché la Matematica, tanto bella ed affascinante, generalmente non è amata dagli Italiani, sia uomini che donne?

Da recenti indagini della OCSE- Pisa tra i giovani è emerso, dai loro insuccessi in tale disciplina, che essa risulta la “bestia nera”, l’odiata per eccellenza, e non solo dagli studenti, maschi e femmine.
Le motivazioni di questo triste primato sono difficili da analizzare, poiché investono tematiche sociali, complesse e tra loro dipendenti, su cui si studia e si discute da secoli e che toccano anche l’ormai atavica condizione femminile.

Testimonianza dell’esistenza di una concezione che la Matematica non è un “fatto” culturale è la leggerezza con cui persone colte, talvolta investite di cariche, anche istituzionali e prestigiose, pronunciano, senza pudore, l’abusata frase: “La Matematica per me è arabo, non ci ho mai capito nulla!”. Questo succede perché, in ambito culturale italiano, viene privilegiato generalmente il sapere umanistico, a cui si dà maggiore valenza formativa, relegando il ruolo delle discipline scientifiche, pur considerandole utili, a mera tecnica. Probabilmente si tratta di un retaggio del concetto crociano che la Matematica, intesa nella più nobile accezione, non è utile né indispensabile alla conoscenza, ma solo al calcolo di ciò che già si conosce. E purtroppo così la vede ancora la maggior parte degli studenti e delle persone, che riducono la Matematica al “far di conto”: uno strumento utile solo al calcolo, un’accozzaglia di formule, di equazioni preconfezionate, applicabili al momento opportuno, per valutare numericamente un qualcosa che è già esistente.

La bella Signora diventa così “oggetto”, strumento freddo,  pronto per l’uso, ma paradossalmente indispensabile per creare altri strumenti, come il computer, che, guarda caso, ci liberano provvidenzialmente proprio dal calcolo. E  se c’è chi fa i calcoli al posto nostro, la Matematica allora ha finito di esistere!
È un po’ come il bieco “usa e getta” che si fa della femminilità della donna, piuttosto che valorizzarne le meravigliose qualità intrinseche, per non parlare del privilegio, universalmente riconosciuto, della maternità! Anche la Matematica crea e partorisce: idee, concetti e leggi universali!

È a dir poco singolare la comune allergia  a questa bistrattata disciplina, proprio quando il mondo è invaso da tecnologie basate sulla logica matematica!
Ma la bella Sirena, la Musa archimedea è ben altro! Non è ammissibile che non si gusti la sua radiosa bellezza intrinseca e si accetti, invece, anche per tanto tempo, come spesso avviene nelle scuole, di eseguire lunghi e noiosi esercizi: sarebbe come eseguire scale e solfeggio, senza essere in grado di gustare la bellezza di un “Notturno di Chopin”!
Si perde così il vero senso della Matematica, se non la si spoglia di quel manto oscuro, pauroso e incomprensibile, che suscita timore ed avversione.

È chiaro che  il “luogo” preposto per eccellenza, dove  effettuare questa svestizione, è senza alcun dubbio la Scuola, istituzione fondamentale della società.
Nella loro disaffezione per la Matematica, gli studenti appaiono solitamente vittime più che colpevoli di scarso impegno e dedizione nello studio di tale disciplina.

C’è il concorso di colpa di noiosi programmi spesso superati, poco interessanti e motivanti, nonostante gli sforzi di docenti coscienziosi e zelanti, che si fanno in quattro quotidianamente  autoaggiornando le proprie metodologie, con lo scopo di incuriosire ed interessare gli alunni a questa disciplina, tanto stimolante e formativa quanto difficile da approcciare. Non bastano corsi di aggiornamento una tantum, ma ci vuole da parte del docente, innamorato della bella Sirena, il desiderio costante, accompagnato da fatica ed impegno non indifferenti, di rinvigorire il proprio insegnamento, rendendolo nuovo, giovane e soprattutto al passo coi tempi. Tali sforzi didattici non vengono, purtroppo, supportati all’esterno dalla generalizzata mentalità antimatematica della società, con cui i giovani devono interagire e di cui sono permeati, vanificando così i volenterosi tentativi di poche ore di lezione di ridare dignità al volto sfigurato della bella “Signora”.

Non si può imparare a cogliere la vera essenza della Matematica, se di questa non si parla  né  in terza pagina dei quotidiani e neanche nei programmi della televisione, che oggi molto spesso assume il ruolo di cattiva maestra, propinando “idiozie” che nulla hanno a che vedere con la nobile Scienza. Occorre contrastare queste influenze negative di un ambiente del tutto antitetico alla razionalità e alla logica, con una divulgazione scientifica martellante e convincente, in ogni ambito culturale, attraverso i media ed in particolare via Internet e soprattutto a scuola.

Per fortuna, in tal senso, qualcosa sta cambiando! Basti pensare ad alcuni film recenti e a diversi libri di divulgazione scientifica, a tutti i siti e ai blog, attivati anche da volenterosi docenti: alcuni superlativi come  Matem@ticaMente  e  Scientificando, ma anche tanti altri, con la speranza che l’interesse degli studenti non si ostini a seguire come unica rotta preferenziale quella di Facebook.

La bella “Signora” è disponibile ad essere interessante ed amata: l’importante è accostarsi a lei con la stessa disponibilità e soprattutto con la mente sgombra da atavici pregiudizi. E se proprio risultasse difficile amarla, si potrebbe almeno imparare finalmente a non odiarla!



23 commenti:


  1. Solo chi ama appassionamente la matematica, può scrivere  di lei con tale trasporto...... identificarla in una "femmina immortale" mi sembra veramente originale e azzeccato. Complimenti all'autrice di questo articolo, che denota una sensibilità e uno spessore di contenuto non comuni.
    Ciao,
    Carlo

    RispondiElimina

  2. Ho letto parecchio sull'argomento, ma quest'articolo, dettato da una passione sincera, è scritto davvero col cuore: un vero omaggio alla reale essenza della matematica.
    Tanti complimenti a Maria!
    Saluti
    Enzo

    RispondiElimina
  3. Cara Maria,
    quanto entusiasmo si rivela in te, ma non tanto per il tema del tuo scritto che è fecondo di tanta luce sulla “femmina” immortale, la Matematica, piuttosto è per il servizio devozionale per essa.
    Sei veramente una sacerdotessa, una vestale che tiene fede al suo mandato di tenere attivo il fuoco sacro alla dea. Quanto fuoco divampa dalle tue parole che esaltano particolarmente le donne votate alla matematica.
    Mi sei piaciuta tanto e sai quanto io sia incline, non propriamente alla matematica degli atenei, ma ad un'altra che potrei definire di un certo Ermes che mi sussurra idee nuove che forse un domani, chissà quanto, potrebbero dar luogo a concezioni che la scienza oggi insegue.
    Da quel tipo allegro (ma non sempre) e a volte anche piacevolmente burlone, che mi ritrovo, mi stimola quel che tu hai detto sul conto di Renato Caccioppoli: “Per tre cose – diceva –  vale la pena di vivere: la Matematica, la Musica e l'Amore”.
    Forse a Cacioppoli mancava il neurone dell'allegrezza come quella che ho appena detto sul mio conto, e la sua malasorte sarebbe stata diversa, a tutto vantaggio della matematica. Colpa della “femmina” che sappiamo? Tempo addietro se ne parlava sul web e sui giornali.

    Allegria! perciò ecco una storiella che i matemaci si divertono a raccontare:  

    «Un avvocato, un artista e un matematico discutono che cosa sia meglio: avere una moglie o un'amante! L'avvocato dice la moglie, sottolineando i vantaggi della legalità e della sicurezza. L'artista dice l'amante, enfatizzando il piacere della libertà. Il matemaco dice: “Dovreste averle entrambe, così, quando ognuna delle due pensa che siete con l'altra, potete fare un po' di matematica in santa pace”».  

    Archimede chissà se l'aveva questo neurone così benefico! Avrebbe potuto evitare la morte se solo avesse avuto accanto il giullare, appena presentato, capace di distoglierlo dalla Circe dei numeri, quel tanto che sarebbe bastato per tentare di tenere a bada il centurione e non fargli sfoderare il gladio!

    Ciao Maria, e buona giornata
    Gaetano

    RispondiElimina
  4. L 'ignoranza fa spesso il paio con l'arroganza! Sono molti quelli, che non conoscendo la matematica o conoscendola nella sua veste peggiore, si arrogano il diritto di poterla denigrare con molta facilità. 
    Mi piace citare questa massima del grande Goethe, che...la dice...lunga al riguardo:

    "Mi son sentito accusare di essere l'avversario, il nemico della matematica, che nessuno invece pone come me così in alto, perché compie ciò che a me è stato negato"

    E' questa l'umiltà dei grandi!

    Complimenti vivissimi, Maria! L'articolo è bellissimo e grazie a te, Annarita, di averlo pubblicato!
    Carissimi saluti,
    Adele

    RispondiElimina
  5. Bellissima dichiarazione d'amore alla vera matematica!
    Complimenti, Maria!
    Grazie, Annarita, per l'originale post!
    Cari saluti,
    Anna

    RispondiElimina
  6. Complimenti! Leggo cose molto interessanti in questo blog, anche se non lascio commenti. Ma quest' apologia così accorata della vera identità della matematica mi ha colpito, Proviene, mi pare abbastanza evidente, da una docente che ama profondamente tale nobile disciplina, ma ne vive quotidianamente l'inaccettabile degrado!
    Grazie del post
    Franco

    RispondiElimina
  7. Maria ha sempre una penna speciale che mi fa un po' sognare... Elena

    RispondiElimina

  8. Provo una sana invidia per chi , come l'autrice di quest' articolo molto coinvolgente, ama così tanto la matematica, la quale per me, più che femmina immortale, è sempre stata femina terribilis!!! (Sono giustificata? ...Ho un'educazione umanistica classica!)
    Complimenti!
    Saluti,
    Elisa

    RispondiElimina
  9. BELLISSIMO!!! Questo post mi ha letteralmente lasciata senza fiato! 
    I più sentiti complimenti a Maria e un grazie di cuore ad Annarita! :)

    Appena posso lo riproporrò sul mio blog

    Bacioni
    Lucy

    RispondiElimina
  10. Complimenti, Maria,
    scrivi da dio e considerando che si tratta di matematica, secondo me, non deve essere facile...per niente.
    Grazie a te dello stupendo articolo e a chi l'ha pubblicato.
    Ciao, Andrea

    RispondiElimina
  11. Un ringraziamento a tutti per i graditi commenti e per gli apprezzamenti nei confronti dell'articolo.

    Un salutone.
    annarita

    RispondiElimina
  12. Anch'io ringrazio infinitamente tutti della gradita partecipazione e degli apprezzamenti, dai quali mi sento particolarmente lusingata.
    Un grazie di cuore e un abbraccio a te,cara Annarita, per l'amichevole ospitalità.
    Saluti carissimi,
    maria I.

    RispondiElimina

  13. Per fortuna c'è chi come Maria si batte perché alla matematica venga attribuita la sua vera regale identità.
    Un bell'articolo davvero!
    Saluti,
    Carla

    RispondiElimina
  14. Ciao, sono Davide. Visito di tanto in tanto questo interessante blog, nottetempo, purtroppo, per via del lavoro. Devo dire che ho trovato l'articolo affascinante ed istruttivo, utile a chiarire le idee, molto spesso confuse, sulla vera natura e sull'importanza della matematica.
    Complimenti!
    Buona notte, Davide

    RispondiElimina
  15. Che meraviglia! Ecco che cos'è la matematica!!!
    Ennio

    RispondiElimina
  16. Piacevole caso di serendipity! Cercavo altro e ho trovato questa gradevolissima sorpresa.

    Bello e profondo questo articolo...Complimenti!
    Alessio

    RispondiElimina
  17. Bellissime pagine di.."poesia scientifica"! 
    Irene

    RispondiElimina
  18. Grazie, Marco, che tesoro...che sei,...così giovane e sei già un Grande!!!!
    Senza nulla togliere agli altri, è il più bel commento che io abbia ricevuto su questo blog! Grazie...grazie...grazie!
    Un abbraccio,
    maria I.

    RispondiElimina

  19. Grazie a te per avermi emozionato.
    Girovagavo sul blog ed il titolo di questo post mi ha incuriosito.
    Mi sono chiesto:
    chi è che si "azzada" a dare un sesso alla Matematica ?
    Sai quei ragionamenti dove si sente spesso questo "è di destra", quest'altro "è di sinistra", questo "è in", quest'altro "é out";
    ho sempre odiato chi "tira la giacca" per rendiconto personale.
    Ho pensato:
    é sicuramente una donna che in qualche modo cerca di appropriarsi di qualcosa che non ha padroni, a discapito magari del sesso maschile.

    Ho iniziato a leggere cercando di capire, ma devo essere sincero, non ho capito moltissimo, però sono andato avanti perchè mi sono reso conto di essere stato completamente catturato, non riuscivo a fermarmi.

    Non capivo, ma sentivo, sentivo e pecepivo un fortissimo trasporto.
    Mi hai ipnotizzato e mi sono reso conto che forse il contenuto del post, per me a volte non illuminante
    ( colpa della mia pochissima cultura ),
    lasciava il posto alla forma ed alla spiritualità, all'emozione.

    Vorrei che chi reputa la Matematica una materia fredda e priva di "umanità", leggesse le tue parole e poi si interrogasse:
    come può l'amore per Matematica far scaturire pagine come queste piene di sentimento ?
    Sarà che giudicando senza conoscere avete preso una cantonata madornale? ( rispondo io ) .

    Maria, tu sei una "Grande".
    Marco

    RispondiElimina
  20. Di' un po', caro Marco, sei sicuro di essere un giovanissimo liceale?...La tua maturità e la tua sensibilità sono impressionanti, inusuali in un ragazzo della tua età.  Le tue parole hanno emozionato me. Siamo pari.
    Certo, hai ragione, l'articolo non è semplice e bisogna anche un po' conoscere alcuni "fatterelli" di Storia della Matematica per capirci qualcosina in più. Magari,  fra qualche anno, rileggendo l'articolo...Eppure tu hai colto la cosa più importante, l'obiettivo prefissato: emozionare! E questo per far capire che, se si entra in sintonia con la matematica, quella vera, puoi sentire qualcosa di talmente bello ed entusiasmante da farti provare un senso di smarrimento, di piacere come davanti ad un'opera d'arte straordinaria.
    E tu caro Marco  ti sei emozionato per le mie parole, perchè tu sei sulla mia stessa lunghezza d'onda e come me appassionato e dunque in sintonia con la "femmina immortale" .
    Complimenti, sei un ragazzo eccezionale e un giorno, non molto lontano, sentiremo parlare( e molto bene) di te!
    Buonanotte, Marco, e grazie infinite per le tue bellissime parole!
    maria I. 

    RispondiElimina
  21. Nel leggere i post del Carnevale dei Rudi Matematici, sono rimasto colpito da questo titolo, ma ancor più dall'articolo ....FOLGORANTE!!!
    Complimenti!
    Aldo

    RispondiElimina
  22. Caro Marco, devo necessariamente risponderti! Prometti, però, di spegnere subito il computer e correre dal nostro Manzoni che ti aspetta!
    Sei un ragazzo adorabile! Devi essere orgoglioso di questa tua bellissima precoce maturità, ma nello stesso tempo cerca di vivere la spensieratezza della tua giovane età ("Godi, fanciullo mio; stato soave,/ stagion lieta è cotesta."), leopardianamente.E la bella "stagione", purtroppo, si vive una sola volta nella vita.
    Sai, anch'io ho studiato al Liceo Scientifico! E' un bell'aiuto per chi ama e desidera conoscere la matematica. Mi ha piacevolmente sorpreso la tua scoperta del "mio pi greco in versi", che, a proposito del tuo lavoro di lettura, rilettura e correzione nello scrivere, è un campione. Pensa alla pazienza che mi ci è voluta a "mettere d'accordo" lettere e cifre!  

    "Mi rendo conto di aver quasi monopolizzato questo post senza aver dato un contributo costruttivo agli altri lettori"
    Il tuo contributo, invece, è stato grandissimo, poichè sei di ottimo esempio a tutti i giovani..., devi sapere che ho parlato di te anche ai miei studenti, che, benchè più grandicelli di te, si sono meravigliati di questa tua straordinaria saggezza e bravura.
    Ciao, campione!...E adesso corri a consolare Renzo e Lucia, che hanno appena saputo che il loro matrimonio non s'ha da fare!...
    maria I.

    RispondiElimina
  23. "  "Umane" prof. Annarita e Maria"...è bellissimo!
    Ciao, simpaticone!
    maria I.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...