martedì 8 marzo 2011
Bhaskara I E Una Dimostrazione Del Teorema Di Pitagora Di Aldo Bonet
Cari lettori e cari ragazzi interessati, pubblico un gradito "regalo" dell'amico Aldo Bonet, che ringraziamo sentitamente.
Si tratta di un documento che illustra una dimostrazione del teorema di Pitagora, attribuita a Bhaskara I.
Così scrive Aldo di suo pugno:
"Carissimi amici, questa precisazione che ho recuperato, grazie al post sulla genesi del teorema di Pitagora, è un regalo che faccio doverosamente a voi tutti che avete dimostrato disponibilità e interesse verso queste mie fatiche.
Aldo B."
Potete scaricare il file in formato pdf da Google Docs e sfogliarlo online dal miniCalaméo.
(Cliccare al centro per la visione in modalità fullscreen e sul tasto "esc" della tastiera per uscire dalla modalità anzidetta).
Molto interessante questa dimostrazione del teorema di Pitagora. Confesso candidamente che non la conoscevo.
RispondiEliminaVoglio comprenderla bene ed eventualmente proporla a scuola.
Grazie ad Aldo Bonet per il gradito regalo. Qui da te c'è sempre da imparare, cara Annarita, Non si può non passare.
Grazie.
Un caro saluro.
Arte
Buongiorno. Sono un docente di scuola media. Insegno matematica e scienze e sono stato indirizzato a questo blog da una mia collega che me ne ha magnificato il valore.
RispondiEliminaDevo dire che ha pienamente ragione. Non si trovano blog belli e ricchi di validissime risorse come questo...anzi è l'unico che sa unire la didattica stretta a trattazioni di ampio respiro.
Complimenti! Lo segnalerò in un percorso di ricerca in storia della matematica al quale sto partecipando.
Molto interessante la dimostrazione di Bhaskara I e la genesi del Teorema di Pitagora che ho scaricato e porterò come materiale di studio nel corso summenzionato.
Ancora complimenti e un grazie di cuore sentito per tutto quello che questo blog offre alla conoscenza e alla didattica della matematica.
Aldo Mosetti
proooof! Che bello questo argomento. Lo faremo anche noi?
RispondiEliminaLeo.
Molto, molto, molto interessante questo articolo come pure gli approfondimenti forniti da Aldo (che ringrazio) nel commento al post.
RispondiEliminaReputo importante fornire agli alunni gli elementi storici della tradizione matematica affinché comprendano l'evoluzione del pensiero matematico.
Grazie Annarita. Grazie Aldo.
Ruben
@Aldo
RispondiEliminaArrivo un po' in ritardo nel commentare questo tuo ennesimo lavoro come sempre molto particolareggiato e frutto di studi e ricerche storiche che a noi semplici appassionati della Matematica aprono la mente verso visioni più ampie e ci restituiscono verità storico-matematiche che, solo grazie a te ed alla nostra comune amica Annarita, abbiamo la possibilità di conoscere ed apprezzare. Dopo il diagramma d'argilla ormai coniato come tetragramma per la ricorsività del numero 4, ci presenti un nuovo personaggio, Bhaskara, che ha anticipato e dimostrato il teorema di Pitagora. Anche qui ho bisogno di approfondire meglio il tuo lavoro per meglio comprendere ed apprezzarne il contenuto, ma già posso dirti che il contributo ( o regalo che hai voluto farci) è di quelli inaspettati e proprio per questo più graditi.
Anche grazie a te, ai tuoi lavori che Annarita non manca di sponsorizzare, sto pian piano apprezzando una materia, la storia della matematica, di cui non comprendevo a pieno l'importanza. Devo ringraziarti perchè ci insegni che non esiste presente e futuro matematico senza un passato ricco e tutto da scoprire (per me), riscoprire per chi invece un percoso serio e rigoroso (come te) ha già fatto e che, conoscendone l'importanza, sente il bisogno di condividere.
Si parla spesso di comunicazione scientifica ( e Matematica) e giustamente si consiglia di seguire fonti autorevoli per imparare concetti e ricevere informazioni scientificamente comprovate, ma io dico che è anche necessario ed utile che venga dato spazio e visibilità a teorie e formulazioni che magari arrivano da un "piccolo ricercatore" che altrimenti non ha modo di far sentire la sua voce e far conoscere i suoi studi e lavori sicuramente meritevoli dello stesso "spazio".
Grazie quindi a te ed ad Annarita che ci regalate questi stupendi contributi che altrimenti non avremmo mai modo di conoscere.
Ultimissima cosa: si potrebbe chiamare "la Matematica del fare" quella che tu ci racconti? Una matematica che nasce prima di tutto da esigenze pratiche che vengono risolte si con l'intelletto, ma anche e soprattutto con la manualità? Conto con la testa ma anche con le mani.
Un salutone a te ed ad Annarita che ci regalate queste piccole "perle"
Marco
Cara Annarita, dice bene
RispondiEliminail Professore Aldo Mosetti.
Blog come i tuoi offrono tanto.
Anche io con le mie conoscenze
parlo sempre dei tuoi blog.
La mia è una piccola voce
ma tu non sai quante cose attraverso te
sto apprendendo e ti devo sempre
ringraziare.
Bacione
@Aldo
RispondiEliminaTu dici che ho frainteso a causa del tuo precedente commento e dimostri, anche in questo, di essere magnanimo nei miei confronti, ma la verità è che nel documento le date da te inserite erano correttissime (dC) ed io su quelle avrei dovuto basarmi e non farmi confondere dal commmento che come sappiamo bene tutti, spesso viene scritto un po' di fretta ed è normale che possano esserci delle sviste (se volessimo analizzare tutti i miei vari commenti non troveremmo solo sviste ma anche errori grammaticali madornali e frasi formulate in modo poco ortodosso che Annarita lascia comunque passare... non potrebbe certo mettersi a correggere tutti i commenti ).
Tu mi insegni che sono i documenti che vanno analizzati e studiati, non le recensioni o i commenti, che si possono ampliare un pensiero, ma non sotituire il documento ogetto di studio e quindi l'errore è stato il mio.
Sei un vero signore e come sempre anche troppo buono con me.
Tu ci parli di ricerca intuitiva che secondo me sta alla base di ogni nuova scoperta o comunque ne è il principio, l'idea, il lampo... che va poi formulato, studiato ed approfondito ed in fine scientificamente verificato.
Ora io mi chiedo, se un piccolo ricercatore vuole mettere a disposizione il suo lavoro per una verifica della comunità scientifica, come fa? Se qualcuno inizialmente non gli da voce e visibilità, se il contenuto del suo lavoro non arriva "all'orecchio" della comunità scientifica, come potremo mai dire se la sua intuizione può o non può essere corretta e meritevole di "attenzione" proprio da parte di coloro che dovrebbero verificare?
Quanti ricercatori "sperduti", concetti, teorie, ipotesi... abbiamo perduto per strada a causa di un atteggiamento "prudentemente conveniente" o "eccessivamente protettivo" da parte di coloro che Oggi "sono la Scienza" ovvero i portatori e "rappresentati" del pensiero scientifico; ieri cosa erano? Domani cosa saranno?
Il pensiero scientifico è in continuo movimento e in esso non bisognerebbe usare parole come MAI o SEMPRE
Fortunatamente ci sono persone che per quello che possono nei loro spazi danno la possibilità ai propri lettori almeno di venire a conoscenza di nuovi concetti, teorie o lavori scientifici, consapevoli che questi hanno bisogno di superare le giusta verifiche, ma almeno gli danno un minimo di visibilità.
Grazie quindi a te carissima Annarita per il lavoro che svolgi e per come lo svolgi e grazie ad Aldo che con noi condivide i frutti della sua passione e del suo "pensiero intuitivo" (ad avercelo il tuo intuito, che, detta tra noi, tanto non ci legge nessuno, solo intuito non è, ma frutto di tanto tanto lavoro ed esperienza)
Un salutone
Marco
Ciao, Arte. Felice di risentirti.
RispondiEliminaMi fa piacere il tuo interesse per la proposta di Aldo.
Un salutone.
ps: amici risponderò domani, o appena possibile, ai vostri commenti.
Oggi sono stata impegnata a scuola sino alle sette di sera.