Matematicamente

sabato 2 luglio 2011

Storie Di Numeri Di Tanto Tempo Fa - Capitolo 7


prefazione immagineRiprende, dopo più di un anno, la pubblicazione di "Storie di numeri di tanto tempo fa", con il settimo capitolo, su richiesta di diversi affezionati lettori.

Avete ragione! Mi scuso di aver lasciato passare tanto tempo.

Ricordo ai lettori che i capitoli sono la traduzione
del libretto originale di David Eugene Smith "Number Stories Of Long Ago", svolta specificamente dalla specialista Anna Cascone per Matem@ticaMente, e, per quanto ne sappia, è anche l'unica in lingua italiana fruibile gratuitamente, grazie alla generosità di Anna che non ha voluto alcun compenso.

Alla fine del post, troverete i link ai sei capitoli già pubblicati

Buona lettura!








STORIE
DI NUMERI
DI TANTO TEMPO FA


di
David Eugene Smith



(Traduzione di Anna Cascone)



CAPITOLO VII

Come
Filippo, Adrien e Michael dividevano i numeri


storie di numeri


«Giacché questa è l’ultima storia» iniziò il Cantastorie —
«Ma non è l’ultima» proruppe la Folla.
«Di sicuro l’ultima» disse il Cantastorie con grande enfasi, «a meno che —»
«A meno che?» chiesero due o tre voci.
«Be’, sapete che c’è la Sezione Domande» rispose il Cantastorie, «e credo che nessuno di voi abbia risposto a tutte le domande.»
«Ma possiamo rispondere, sai, visto che ci restano ancora tre o quattro sere prima di tornare a casa» disse Burlona.
«Tre o quattro! Credi che io sia un’enciclopedia? In ogni caso, facci finire la nostra addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione stasera. Ascolta poi la storia sul modo in cui Filippo, Adrien e Michael dividevano i numeri

Circa all’epoca della nascita di Cristoforo Colombo, un ragazzo di nome Filippo Calandri andava a scuola in una piccola città italiana. L’insegnante chiese un giorno a Filippo di scrivere due numeri su una lavagnetta che usava per gli esercizi di aritmetica e gli disse di scriverli in cifre romane. L’insegnante gli disse poi di dividere il primo dei numeri per il secondo ma ovviamente  Filippo non sapeva farlo e disse “Posso farlo se mi permette di scriverli in cifre normali.”
Se voi foste stati lì presenti per vedere Filippo, vi sareste sentiti persi come se aveste visto qualcuno fare le divisioni con i calcoli, poiché l’esercizio era molto diverso da quelli che si fanno a scuola oggi.

Filippo barrava ogni numero quando aveva finito l’operazione, in questo modo l’esercizio ci sembra molto strano.
Non dobbiamo pensare che il metodo di Filippo fosse del tutto sbagliato. Usava meno cifre di quante ne usiamo noi, e se doveste imparare il suo metodo vi piacerebbe proprio come quello che avete imparato a scuola.
Dopo che Filippo ebbe dimostrato di saper dividere, l’insegnante disse, “Ora dimostrami come faresti a dividerere 1728 per 144, usando il nuovo metodo,” e allora Filippo divise quasi nello stesso modo in cui facciamo noi.

Filippo visse proprio nel periodo in cui l’Europa stava passando dal vecchio “metodo della cancellazione,” in cui le cifre venivano barrate o cancellate dopo essere state adoperate, e stava per adottare un metodo simile al nostro. Il “metodo della cancellazione” veniva chiamato in Italia “metodo della colonna” perché le cifre erano ordinate in modo da sembrare una colonna — una sorta di barca — con la vela spiegata. Gli scolari disegnavano spesso colonne sui propri quaderni, allo stesso modo in cui voi facevate i disegni sui vostri libri quando avete iniziato ad andare a scuola.
Utilizzando il metodo che la sua insegnante definì nuovo, Filippo si rese conto che  era inutile scrivere tante cifre come faceva l’insegnante, e così decise che un giorno, quando sarebbe cresciuto, avrebbe scritto una sua aritmetica per rendere le divisioni ancora più semplici.

Quando Filippo diventò un uomo fece quello che aveva progettato; scrisse un’aritmetica che conteneva il nostro piano di divisione, e questa fu pubblicata a Firenze proprio un anno prima che Colombo scoprisse l’America.
All’epoca di Filippo Calandri, intorno al 1500, l’Italia era molto più avanti rispetto ad altri paesi europei, e quindi potremmo credere che il miglioramento apportato da Filippo nella divisione non venne utilizzato all’infuori del suo paese.

Questo è il motivo per cui un ragazzo di nome Adriaen van Roomen, vissuto in Olanda cento o duecento anni più tardi, divideva ancora usando il vecchio metodo.
È lo stesso motivo per cui Adriaen, che andava a scuola in Olanda, divideva usando il vecchio metodo e anche Michael Stifel, che andava a scuola in una piccola città tedesca all’incirca nello stesso periodo, imparò quello stesso metodo antiquato.  Quindi possiamo intuire che il nuovo metodo di Filippo, quello che usiamo oggi, non era conosciuto dai ragazzi che vivevano in Olanda e in Germania uno o due secoli dopo.

Se voi foste vissuti quando i Pellegrini giunsero in America, avreste tutti imparato la divisione con il metodo della cancellazione, perché molti lo usavano a quell’epoca. Solo pochi anni fa il Cantastorie lo trovò ancora in uso in Marocco e quelli che lo usavano pensavano che fosse migliore del nostro. Cosa ne pensate?

«Non capisco perché usavano ancora il metodo della cancellazione» disse Fanny. «Perché non usarono il nostro metodo da subito?»
«Perché non usavano la luce elettrica invece delle candele?» chiese il Cantastorie, «E perché non avevano immagini animate, automobili e aerei?»
«Perché queste cose non le conoscevano» rispose Fanny.
«Questo è il motivo. Non conoscevano la luce elettrica e le ferrovie, e non conoscevano nemmeno il nostro modo di dividere. Come dividere con le macchine, non avevano neanche mai pensato a una cosa del genere. Per stasera è abbastanza, perciò andate a letto.»

«Ma non hai nominato la Sezione Domande» disse Burlona.
«A letto» brontolò il Cantastorie.
«Non ci hai detto come dividevano con i numerali romane» disse Burlona.
«Come pensi che facessero?» fece il Cantastorie mezzo brontolone, cercando di non ridere.
«Calcoli» disse Charles.
«Esatto» disse il Cantastorie. «Ed era così difficile che pochi erano in grado di farlo. E ora —»
«A letto!» fece ridendo la Folla.


SEZIONE DOMANDE

1. Cosa usavano Titus e Caius per aiutarsi a dividere un numero per un altro?
2. Perché il primo metodo di divisione usato da Filippo fu chiamato il metodo della cancellazione o della colonna?
3. In cosa differiva il secondo metodo di divisione di Filippo da quello che utilizziamo noi?
4. Come fece Filippo a dimostrare che il suo esercizio di divisione era corretto?
5. In quale libro va ricercato il primo esempio stampato di divisione lunga, in sostanza attraverso il nostro metodo?
6. Contate il numero di cifre utilizzate da Adriaen e Michael nel metodo a colonna nel dividere 1728 per 12, e poi contate il numero da noi utilizzato nel nostro metodo. Confrontate infine lo spazio richiesto nei due casi. Riuscite a capire perché il mondo si rifiutò così a lungo di utilizzare il nostro metodo?


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Capitoli già pubblicati

Prefazione 1 e Prefazione 2



10 commenti:

  1. Meno male che hai lasciato passare tanto tempo per pubblicare questa settima parte... se non fosse stato così, per me che ti seguo da solo un anno, sarebbe stato impossibile venire a conoscenza di questo bel lavoro.
    Mi metto sotto e cerco di recuperare il tempo perso.
    Da questo settimo capitolo già si intuisce che si tratta proprio di UNA BELLA STORIA SUI NUMERI.
    Un salutone
    Marco

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  2. Oh, finalmente! Cominciavo a preoccuparmi che non pubblicassi più i capitoli rimanenti! Mi sembra che ne manchino altri tre, se non ricordo male dal libretto originale.

    Questo racconto è veramente affascinante ed imperdibile per grandi e piccini.

    Grazie, Annarita

    Ruben

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  3. Non ho controllato, Ruben, ma a memoria mi sembra che ne manchino altri tre!

    Voglio finire di pubblicarlo per poi farne un pdf da scaricare in un'unica soluzione. Anch'io lo ritengo un'ottima lettura per grandi e piccini.

    Ciao.

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  4. Marco, ribadisco quanto già affermato in risposta a Ruben.

    E' una risorsa valida!

    Un salutone.

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  5. Ecco che ritorna la mia passione grazie 
    Questa sera dopo cena mi godrò la lettura 
    Che bello grazie 
    A dopo bacione ciao.

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  6. Beh, sono contenta che tutti abbiate apprezzato. Buona lettura, allora.

    Un bacione.

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  7. Ho letto ieri sera e ora.
    Queste storie mi piacciono tanto
    Aspetto le altre tre.
    Grazie.
    Bacione, ciao

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  8. Arriveranno, rosaria, arriveranno.

    Ciao. Un bacione.

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  9. Grazie Annarita di questa sorpresa...magnifica, più bibita fresca, aria condizionata e questa lettura deliziosa...cosa volere di più dalla vita?
    Hai fatto benissimo a proporre i capitoli successivi di questa bellissima storia(+1)...
    Un bacione,
    maria I.

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  10. Cara Annarita,

    non vedo l'ora che l'opera sia completata (e magari anche scaricabile tutta in una volta!) per poterla leggere in classe ai miei alunni.

    L'anno scolastico sta per iniziare e ancora non quale libro leggere nelle mie prime (leggo un capitolo alla settimana per farli riposare quando ho due ore)! A proposito, hai qualche idea? gli anni scorsi ho letto "il mago dei numeri", poi "gli artisti dei numeri" di Beutelspacher. Invece "mr Quadrato" della Cerasoli non ha funzionato molto bene.

    ciao

    Paolo Dall'Aglio

    RispondiElimina

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