giovedì 6 ottobre 2011

ALTARI DORATI | UNA MATEMATICA NASCOSTA


altari dorati
Segnalo volentieri, su indicazione dell'amico Gaetano Barbella, un suo recente e interessante saggio, di cui riporto un estratto.





IL PUZZLE DELLA CAPRA NEL RECINTO



Una parabola scolastica d'oggi per un'esortazione alla moderazione



Un campo ha la forma di un cerchio di raggio lungo 100 metri, delimitato da un recinto circolare. Una capra è legata da una corda ad un paletto, in un punto fisso del recinto. Per impedire alla
capra di diventare troppo grassa, l’agricoltore vuole fare in modo che essa possa raggiungere
soltanto la metà dell’erba del campo. Quanto deve essere lunga la corda?
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LA MISURA DEL TEMPIO DELL'APOCALISSE
Decostruzionismo derridiano e sincronicità junghiana
per una matematica nascosta




Il de-costruzionismo è la contestazione al Logocentrismo, Derrida ne è l'esponente più significativo; la sua pratica decostruzionista si diffonde verso la fine degli anni Sessanta in particolare negli Stati Uniti dove penetra negli ambienti universitari che ne fanno un metodo di lettura e d' interpretazione.

Negli anni Ottanta si afferma in Europa. Il decostruzionismo derridiano rappresenta l'esito più radicale di quella tendenza della filosofia contemporanea che si pone l'obiettivo di criticare e di andare oltre la “tradizione metafisica”. Esso non è un metodo, nè una teoria (un sistema di contenuti, di significati, di concetti), ma una pratica di scrittura (“la costruzione di un testo a partire da un testo”).
Il presupposto è nella critica al logocentrismo, nella rivalutazione della scrittura nonché nella convinzione che “non esiste nulla al di là del testo”. Infatti si può decostruire soltanto se si parte dalla convinzione che “le cose, dopo severe e ripetute interrogazioni, non si dileguano e non si disfano”. Non è possibile perciò distruggere nulla né è possibile fare del distruggere un progetto.
Nella decostruzione l'accento viene messo sugli spostamenti, sui cambiamenti, e, soprattutto, sul fatto che “spostamenti e cambiamenti avvengono”.

La pratica decostruttiva è una scrittura che mostra in atto la disseminazione, l'iterazione e la proliferazione dei segni in altri testi; una scrittura che mostra in atto se stessa come rinvio e traccia come perdita e assenza di destinatario, una scrittura che ritiene insignificante la definizione. Essa si articola in un doppio movimento, in un doppio gesto che deve operare una “scomposizione dei rimandi e delle gerarchie” e, allo stesso tempo, costruire “aperture e derive” producendo così un nuovo testo scritto.

Il primo movimento interroga, compromette le opposizioni concettuali rintracciabili in qualsiasi espressione della cultura occidentale; evidenzia le strutture relazionali che uniscono e dividono i contrari, gioca con esse, le rovescia, ne impedisce la semplice ritrascrizione all'interno di un sistema articolato proprio su di esse.
Il secondo movimento è costruttivo “spiazza”, riscrive l'argomentazione filosofica attraverso una pratica di scrittura che abita i margini, gli interstizi, le note, le citazioni, gli indici, le spaziature. La decostruzione è quindi “opera in corso”, è la messa in scena della differenza...


È intuibile capire, a questo punto, quanto sia utile sperimentare il decostruzionismo in una scrittura sacra come l'Apocalisse, oggetto di studio di questo saggio, assai complessa da capire, nel tentare di seguire un itinerario diverso da quello della catechesi cristiana, ma non per contestarlo a differenza della filosofia di Derrida.



[Continuare la lettura]

10 commenti:

  1. Cara Annarita, rileggo con piacere l'anteprima del mio saggio sul Pantheon. Ma devo al tuo semplice, ma interessantissimo, quasi dimenticato, puzzle di matematica. Ci coinvolse in tanti e ed è stato per me fonte di intuizioni che mi ha fatto riscoprire l'architettura greca e romana, grazie a due misteriori moduli geometrici. Ma non si sono ancora affermati nel mondo delle tradizionali concezioni dell'architettura del troneggiante Modulo, la misura della base delle colonne dei vari ordini architettonici. Senza contare le configurazioni all'insegna della sezione aurea che ghirlandano l'estetica dei manufatti templari e monumentali in genere.
    Nondimeno i due "testimoni vestiti di sacco", come io li ho chiamati - ma della geometria questa volta - stanno per risorgere veramente in modo prodigioso. Nientemeno attraverso due famosi ellissi - uno dentro l'altro: la cavea e l'arena -, quelli del più famoso antico anfiteatro del mondo, il Colosseo, sul quale c'è contesa, oggi a Roma, sul suo restauro.
    Fra pochi giorni pubblicherò un saggio che è tutta geometria e niente osservazioni filosofiche. Sarà bello da leggere, e approfondire, da tutti gli appassionati della geometria.
    Con l'occasione mi scuso se mi sono assentato nel frattempo, dal fare commenti nei tuoi blog, Annarita, perché sono stato troppo preso per questo lavoro e per i precedenti. Il saggio ancora da completare, poi, ha richiesto molti calcoli matematici, e non potevo badare ad altro; peraltro inevitabilmente preso dai i fatti della famiglia che non posso scansare.
    Grazie Annarita per il tuo puzzle!
    Abbracci, Gaetano

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  2. Un bentornato a te Gaetano!
    Si è sentita la tua mancanza, ma da quello che vedo, dando uno sguardo veloce al tuo saggio, l'assenza giustificata ha portato buoni frutti. Proverò a leggere con l'attenzione che merita (sperando che sia alla mia portata), sono sicuro che sarà l'ennesimo capolavoro.
    Un salutone a te ed un grazie ad Annarita che ci porta sempre buone nuove.
    Marco

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  3. Caro Marco , sei abbastanza in gamba per capire il mio saggio e tante altre cose. Grazie del tuo intervento... preliminare, perciò mi aspetto le tue riflessioni.
    Ciao, Gaetano

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  4. salve, sono una compagna di classe di davide patuelli, un suo ex alunno; il sito è molto interessante e molto probabilmente lo useremo per lezioni di scienze

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  5. Con l'occasione mi scuso se mi sono assentato nel frattempo, dal fare commenti nei tuoi blog, Annarita, perché sono stato troppo preso per questo lavoro e per i precedenti. Il saggio ancora da completare, poi, ha richiesto molti calcoli matematici, e non potevo badare ad altro; peraltro inevitabilmente preso dai i fatti della famiglia che non posso scansare.
    Grazie Annarita per il tuo puzzle!
    Abbracci, Gaetano


    Caro Gaetano, non devi scusarti perché non c'è alcun obbligo a  lasciare commenti.Comprendo molto bene le tue motivazioni.

    Grazie per questo bel saggio.

    Ricambio l'abbraccio.
    Annarita

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  6. Benvenuto a Gaetano e ai suoi saggi.
    Un abbraccio a a tutte e due.

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  7. Ciao Rosaria, grazie del benvenuto, ma tu sai che mi avventuro in immaginati lontani luoghi e i viaggi sono lunghissimi. Le idee nuove non sono a due passi...
    Abbracci, Gaetano

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  8. Bentornato Gaetano! Finalmente! Complimenti per questo interessante saggio, che ancora una volta meraviglia per bellezza, competenza e maestria uniche! Grazie mille a te alla cara Annarita per averlo segnalato! Un abbraccio a te e ad Annarita e complimenti!
    maria I.

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