martedì 31 gennaio 2012

CHEOPE. I Segreti Della Costruzione Della Grande Piramide

"Cheope. I segreti della costruzione della grande piramide" è un libro di Jean-Pierre Houdin, uscito nel 2008, edito da Ananke.

In questo libro, l'autore illustra, con il ricorso a immagini esplicative, come è stata costruita la grande piramide di Giza, sulla base di uno studio scientifico da lui condotto per lunghi anni. La sua teoria, sicuramente rivoluzionaria ed innovativa, aspetta di essere verificata grazie all'esame all'infrarosso, per effettuare il quale Houdin ha chiesto il permesso alle autorità egiziane.

Non ho ancora letto il libro, che mi riprometto di acquistare, pur conoscendo la teoria Houdin che ormai seguo nel suo iter.

Ne riporto pertanto la descrizione, che potete anche trovare qui.

"Sono trascorsi più di 4500 anni da quando la piramide di Cheope fu portata a termine e ancora non si sa come fu realizzata. Nessuna soluzione risponde alle domande che solleva questa costruzione di 146,70 metri di altezza (che, fino al diciannovesimo secolo, restò la più alta al mondo) su una base quadrata di 230,60 metri di lato, di 2,6 milioni di metri cubi di volume e 5.500.000 tonnellate di peso, ripartite in origine fra più di 220 corsi. Coniugando le informazioni archeologiche fornite da eminenti ricercatori con l'approccio di un professionista dell'arte della costruzione, questo libro cerca di risolvere gli interrogativi insoluti di uno straordinario cantiere, il primo nella storia, ad avere integrato nell'architettura i mezzi tecnici di costruzione. Tenendo conto dello studio dei materiali, degli utensili, dei mezzi di trasporto, della forza di trazione umana, l'autore cerca di ricostruire le opere tecniche e le macchine che permisero la realizzazione di questo cantiere, durato 21 anni, e supportato da un'organizzazione e da una pianificazione fuori del comune."
Il libro può essere acquistato qui.

Aggiornamento dell'1 febbraio 2012
Riporto il commento di Aldo Bonet con le suoe interessanti considerazioni.

"Cara Annarita, mi ero promesso di fare un riepilogo circa gli indiscutibili punti della rivoluzionaria teoria di Jean-Pierre Houdin nel post precedente "Il Cantiere della grande piramide", allora lo farò qui, in occasione di questo post dedicato al libro da lui scritto nei primi anni 2000: "Cheope, i segreti della costruzione della grande piramide", un libro che nemmeno io ho let, ma che   mi risulta rispecchi il contenuto del "Cantiere della grande piramide" che tu Annarita, hai pubblicato su Calaméo.

Questi sono i punti di forza:

1) L’idea delle rampe interne a spirale quadra è stata la scintilla (venuta al padre di Jean-Pierre) che lo ha ispirato ad intraprendere la giusta strada per arrivare a svelare i millenari segreti custoditi dalla grande piramide di Cheope.

2) Lo studio accurato delle piramidi precedenti fino a quella di Cheope ( terza e quarta dinastia) è stata la prima giusta direzione intrapresa da Jean-Pierre.
 
Jean-Pierre, ha ripercorso tutte le tecniche di costruzione: dalle prime piramidi a gradoni ( Djoser a Saqqarah) a quelle con facciate lisce da cui sono scaturite le tecniche che hanno poi consentito di costruire una piramide di grandi dimensioni come quella di Cheope.

Grazie a questo percorso a ritroso ha capito anche che nella piramide di Cheope l’obiettivo era la costruzione della camera funeraria, non più ubicata alla base, ma più in alto: nel cuore della piramide stessa!

Di conseguenza, devono esistere due anticamere della stanza funeraria, identiche per tipologia e ubicazione a quelle delle piramidi precedenti.

Questo concetto ha permesso di capire perché sopra la stanza, dove è custodito il sarcofago di Cheope, ci siano ben 5 intercapedini superiori che hanno prodotto una tale altezza della stanza funeraria, e con le falde disposte in direzione nord-sud: perché serviva allo scarico delle tonnellate di peso della piramide soprastante, quindi, per non far collassare sia la stanza funeraria sia le due anticamere che, secondo Jean-Pierre, sono ancora presenti e inesplorate nel cuore della piramide stessa.

I segreti della costruzione della grande piramide hanno superato i più grandi terremoti distruttivi della storia, ma non il terremoto non distruttivo di Jean-Pierre.

Per ora mi fermo qui; proseguirò con un successivo commento.

Aldo

Riprendo il mio commento precedente, per continuare ad elencare, oltre i primi due già descritti, i rimanenti punti di forza della Teoria houdiniana.

3) Il grande salto nel passato per comprendere col giusto spirito un popolo antico di ben 4500 anni, un salto che non si può fare senza una mentalità ben predispo, che ti consente di vedere  e studiare razionalmente il progetto mediante gli strumenti, gli usi e le abitudini proprie di quel tempo in cui si vuole indagare: studiando le unità di misura del tempo, gli strumenti, le conoscenze tecnico- scientifiche, i modelli organizzativi e di trasporto, con tutto ciò che l’archeologia mette a disposizione, senza mai sconfinare oltre i limiti della sana razionalità e del buon senso.

4) Un’analisi tecnico-scientifica accurata della piramide di Cheope: struttura, dimensioni ecc., e come dice Jean-Pierre: "Una piramide che ha rappresentato una vera rivoluzione nell’arte di costruire, il primo progetto moderno della storia, un progetto globale dentro due progetti distinti (la piramide e la camera funeraria del re), un progetto con una successione di tre camere funerarie”.

5) La comprensione razionale della presenza di condutture, rimaste internamente alla piramide, che collegano la facciata nord con quella sud tramite le interposte camere della regina e del re; Jean-Pierre afferma e dimostra che erano usate come "Un sistema di interfono che collegava la parte nord e sud della piramide con lo scopo di coordinare gli ordini per il funzionamento della gru del cantiere: il sistema di contrappesi ubicato nella grande galleria!”

6) Lo studio accurato del metodo di costruzione relativo alla grande piramide: la rampa esterna, le rampe interne e le macchine di sollevamento. Lo studio accurato del secondo progetto, relativo alla costruzione della camera del re: comparazione, per analogia di carico, con quello della piramide Rossa di Snefrou, studio della forza umana di trazione, costruzione di tre grandi rampe per la trazione dei blocchi di oltre 60 ton; la prima sulla spianata nei pressi della rampa esterna, la seconda di contrappeso, interna alla piramide e ubicata nella grande galleria sul lato sud, e l’altra opposta di trazione, ubicata sul lato nord…..GENIALE!

7) L’idea geniale di Jean-Pierre riguarda il riutilizzo del materiale di costruzione della rampa esterna. Questa, dopo essere stata uizzata per la costruzione dei primi 43 metri della piramide (per portare a +43 il piramidone e i blocchi pesanti oltre 60 ton metri, che servivano per la costruzione della camera funeraria del re), veniva totalmente smontata e i blocchi, con cui era stata costruita, venivano utilizzati per costruire il resto dellapiramide, facendoli passare, uno ad uno, dalle rampe interne che, dalla base, raggiungevano via via la sommità….INCANTEVOLE IDEA!

8) 34 indicatori che vanno in favore della teoria e altri che Jean-Pierre tiene nel cassetto per gli scettici.

Anche un miope intravvede i chiari contorni di questa esatta teoria!

Grazie Jean-Pierre

Un abbraccio Annarita.

Aldo"

5 commenti:

  1. Cara Annarita, mi ero promesso di fare un riepilogo sui punti indiscutibili della rivoluzionaria teoria di Jean-Pierre Houdin nel post precedente: Il Cantiere della grande piramide, allora lo farò qui, in occasione di questo post al libro da lui scritto nei primi anni 2000: "Cheope, i segreti della costruzione della grande piramide, un libro che anch’io non ho letto ma da quel che mi risulta rispecchia il Cantiere della grande piramide che tu Annarita, hai pubblicato su Calaméo.

    Questi sono i punti di forza:

    1) L’idea delle rampe interne a spirale quadra, è stata la scintilla ( venuta al padre di Jean-Pierre) che lo ha ispirato ad intraprendere la giusta strada che avrebbe consentito di svelarne i millenari segreti custoditi dalla grande piramide di Cheope.

    2) Lo studio accurato sulle piramidi precedenti fino a quella di Cheope ( terza e quarta dinastia) è stata la prima direzione giusta intrapresa da Jean-Pierre.

    Lui, Jean-Pierre, ha ripercorso tutte le tecniche di costruzione: dalle prime piramidi a gradoni ( Djoser a Saqqarah) a quelle con facciate lisce che hanno prodotto l’evoluzione tecnica che ha poi consentito la costruire di una piramide a grandi dimensioni come quella di Cheope.

    Grazie a questo percorso a ritroso ha capito anche che nella piramide di Cheope l’obbiettivo era la costruzione della camera funeraria, non più ubicata alla base, ma più in alto: nel cuore della piramide!

    Di conseguenza, devono esserci pure l’esistenza di due anticamere alla stanza funeraria, identiche per tipologia e ubicazione a quelle delle piramidi precedenti.

    Questo concetto ha permesso di capire il perché sopra la stanza dove c’è il sarcofago di Cheope ci sono ben 5 intercapedini superiori che hanno prodotto una altezza di siffatta dimensione della stanza funeraria e con le falde disposte in direzione nord-sud: perché serviva allo scarico delle tonnellate di peso della piramide soprastante, quindi, per non far collassare sia la stanza funeraria, sia le due anticamere che, secondo Jean-Pierre, sono ancora li presenti e inesplorate nel cuore della piramide stessa.

    I segreti della costruzione della grande piramide hanno superato i più grandi terremoti distruttivi della storia, ma non quello non distruttivo di Jean-Pierre.

    Per ora mi fermo qui, proseguo con un successivo commento.

    Un abbraccio.

    Aldo

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  2. Riprendo il mio commento precedente, per continuare ad elencare, oltre i primi due già descritti, i rimanenti punti di forza della Teoria houdiniana,.

    3) Il grande salto nel passato, per comprendere col giusto spirito un popolo antico di ben 4500 anni, un salto che non si può fare senza una mentalità ben predisposta la quale ti consente di vedere con gli occhi razionali e studiare il progetto con gli strumenti, gli usi e le abitudini proprie di quel tempo in cui si vuole indagare: studiando le unità di misura del tempo, gli strumenti, le conoscenze tecnico- scientifiche, i modelli organizzativi e di trasporto e con tutto quello che l’archeologia ha permesso di mettere a disposizione e di pubblico vantaggio, senza mai sconfinare i limiti della sana razionalità e del buon senso.

    4) Un’analisi tecnico-scientifica accurata sulla piramide di Cheope: struttura, dimensioni ecc e come dice Jean-Pierre: una piramide che ha rappresentato una vera rivoluzione nell’arte di costruire, il primo progetto moderno della storia, un progetto globale dentro due progetti distinti: La piramide e la camera funeraria del re, un progetto conosciuto dalle origini costruttive sulle piramidi con una successione di tre camere funerarie”

    5) La comprensione razionale della presenza di condutture rimaste internamente la piramide che collegano la facciata nord con quella sud tramite le interposte camere della regina e del re; Jean-Pierre afferma e dimostra che erano usate come:” Un sistema di interfono che collegava la parte nord e sud della piramide con lo scopo di coordinare gli ordini per il funzionamento della gru del cantiere: il sistema a contrappesi ubicato nella grande galleria!”

    6) Lo studio accurato del metodo di costruzione relativo alla grande piramide: La rampa esterna, le rampe interne e le macchine di sollevamento. Lo studio accurato del secondo progetto relativo alla costruzione della camera del re: comparazione per analogia di carico con quello della piramide Rossa di Snefrou, studio della forza umana di trazione, costruzione di tre grandi rampe per la trazione dei blocchi di oltre 60 ton, la prima sulla spianata nei pressi della rampa esterna, la seconda di contrappeso interna alla piramide e ubicata nella grande galleria sul lato sud e l’altra opposta e similare di trazione e ubicata sul lato nord…..GENIALE!

    7) L’idea geniale di Jean-Pierre del riutilizzo del materiale di costruzione della rampa esterna, la quale dopo essere stata utile per la costruzione dei primi 43 metri della piramide, per portare il piramidone e i blocchi di oltre 60 ton a +43 metri che servivano per la costruzione della camera funeraria del re, la quale, una volta completata, la rampa esterna veniva totalmente smontata e i blocchi con cui era stata costruita, venivano utilizzati per la costruzione finale della piramide,facendoli passare, uno ad uno, dalle rampe interne che dalla base raggiungevano,mano a mano, la sommità….INCANTEVOLE IDEA!

    8) 34 indicatori che vanno in favore della teoria e altri che Jean-Pierre tiene nel cassetto per quelli che sono ancora scettici.

    Anche un miope intravvede i chiari contorni di questa esatta teoria, solo un cieco nel cervello non la può vedere!.

    Grazie Jean-Pierre

    Un abbraccio Annarita.

    Aldo

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  3. Ciao Annarita, giro questa interessante e-mail di Jean-Pierre, che tu già conosci, ai tuoi visitatori.

    Come tu sai, avevo informato Jean-Pierre dell’aggiornamento del mio sito e con l’occasione gli avevo posto questa mia riflessione:

    Caro Jean-Pierre, se ho capito bene, l'interfono della piramide che tu hai riscoperto, era praticamente il primo "telefono" della storia !?.... meraviglioso!

    Questa è la sua interessante risposta che traduco qui in italiano. Ho aggiunto solo alcune frasi per rendere più chiari i concetti:

    Scrive Jean-Pierre:

    Ciao Aldo, rispondo alla tua domanda:

    “Se ho capito bene. l'interfono della piramide, era praticamente il primo "telefono" della storia !?.... meraviglioso!”

    E sì, gli egiziani avevano bisogno ... di questa idea, "dell’Interfono" col quale comunicavano tra loro tramite la Camera della Regina ( e anche tramite quella del Re) interposta tra due condutture ( ancora presenti nell’interno della piramide) che si diramavano una, verso il lato nord e l’altra, verso il lato sud della piramide di Cheope, non è del tutto una ...sciocchezza...

    C'erano migliaia di ordini da dare per l'uso dell’imponente sistema a contrappesi ( posto all’interno della grande galleria)

    Non potendo gridare da un’area (dal lato o facciata sud dove stoccavano le pietre da 60/70 ton) all’ altra (lato o facciata nord, dove stavano le squadre di trazione; poiché c'era costantemente rumore, polvere di movimentazione ... l'unico posto tranquillo, era il "cuore della piramide"...la Camera della Regina e del Re. E 'tutto nella presentazione del mio Cantiere ...

    Molto amichevolmente

    Jean-Pierre

    Inoltre Jean-Pierre mi ha segnalato altri libri e documentari da Lui pubblicati. Chi vuole, li può vedere cliccando sulla copertina del Libro: “Cheope, i segreti della costruzione della grande piramide”, che ho pubblicizzato per solidarietà alla diffusione di questa rivoluzionaria teoria houdiniana,anche sul mio sito:
    http://www.storiadellamatematica.it/
    .

    Un abbraccio Annarita e grazie.

    Aldo

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  4. Hai fatto bene, Aldo, a postare questo messaggio molto interessante. Vedrò come valorizzarne al meglio il contenuto.

    Un abbraccio.

    Annarita

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  5. Mi sono scordata di scrivere che anche il contenuto dei tuoi precedenti commenti sono da valorizzare. Curerò un corposo aggiornamneto del post.

    Grazie, caro Aldo.

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